Salerno, 9 mag.- “Il 11 e 25 maggio – 8 e 22 giugno 2024 si svolgeranno a Scafati (Sa) un ciclo di quattro seminari sulla Medicina Narrativa, accreditati con venti crediti ECM per tutte le professioni sanitarie – da ASSIMEFAC – Associazione Società Italiana di Medicina di Famiglia e Comunità; l’evento è convenzionato con l’Università Suor Orsola Benincasa presente tra i partners delle istituzioni coinvolte, in questo evento formativo di grande rilievo scientifico e sociale” così Annamaria Ascione, Responsabile Nazionale Sindacato Medici Italiani (SMI) per gli Psicologi.
“Il Sindacato Medici Italiani è stato il primo a dare spazio alla nostra categoria dando grande rilievo alla nostra professionalità, accogliendoci al pari dei medici tra gli iscritti. Diamo, per queste ragioni, una grande importanza alla formazione dei nuovi professionisti che coinvolgiamo sempre nelle nostre iniziative; infatti ai seminari di Scafati parteciperà un rilevante Gruppo Giovani SMI/ASSIMEFAC Psicologi iscritti, che saranno tra i relatori dell’evento. In evidenza nei seminari, ci preme segnalare un lavoro d’ interventi psicologici, medici e clinici che parte dai tempi del Covid ad oggi, con un impegno di lavoro integrato tra medici e psicologi ancor prima della normativa sullo psicologo di base. Attraverso i risultati scientifici dei progetti ideati, creati e realizzati per la popolazione in età evolutiva: bambini – adolescenti – scuole e famiglie si vedrà il concreto impegno degli interventi sociali e di cura sul territorio dove lo SMI è protagonista attraverso il lavoro dei professionisti che ne fanno parte”.
“La Medicina Narrativa (Narrative Medicine) è una metodologia d’intervento clinico assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Lo scopo è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) s’integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate. La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte.
Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura. L’utilizzo degli strumenti propri della Medicina Narrativa può contribuire a rafforzare il rapporto medico-paziente, rendendolo più profondo. Grazie ai racconti e alle narrazioni un medico, una infermiera o un altro professionista della salute può sopportare meglio il peso di un lavoro che quotidianamente lo prova psicologicamente, oltre che fisicamente. Per ottenere questo risultato però è fondamentale evitare l’improvvisazione: è necessaria per tutti gli interessati un’adeguata formazione che consenta loro di leggere e interpretare ciò che i pazienti scrivono. I pazienti, inoltre, devono disporre di strumenti che permettano di “raccontare” senza forzature o senza imposizioni: è importante che ciascuno possa scegliere il metodo di narrazione che preferisce, che abbia il tempo di raccontare e farsi ascoltare. Obiettivo di queste giornate di studi è quello di condividere le conoscenze sulle metodiche proprie della NBM, con particolare riferimento al contesto locale e di tracciare ipotesi di percorsi formativi percorribili”.
Qui il dépliant dell’iniziativa. Nella foto, la dottoressa Annamaria Ascione.
Ufficio Stampa