Roma, 9 maggio “Cara Alice, vince il Premio Sorriso ANMIL al Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, che si svolge a Roma da giovedì 9 maggio a domenica 12 maggio prossimi. Il cortometraggio, che narra la storia drammatica di un operaio barese malato di cancro dovuto all’amianto inalato nella fabbrica Fibronit, è un grande riconoscimento a tutti coloro si battono per la tutela della salute sui luoghi di lavoro e per un ambiente sano e incontaminato “ così Ludovico Abbaticchio, Garante Regionale Puglia dell’Infanzia e Presidente Nazionale Sindacato Medici Italiani che ritira il Premio Sorriso ANMIL consegnato dalla stessa Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro presso sala del The Space Cinema – Moderno a Roma.
“La Fibronit lascia ancora una pesante eredità alla città Bari, con centinaia di morti tra i lavoratori negli anni scorsi e se si considera che le malattie derivanti dall’amianto hanno una lunga latenza, si comprende come la Fibronit potrebbe costituire una minaccia per l’ambiente e un serio pericolo per la salute dei cittadini. Per queste ragioni, a tutela della salute pubblica, l’intera area dello stabilimento è stata messa in sicurezza ad opera del Comune di Bari, che sta provvedendo al risanamento dell’intero sito”.
“Il cortometraggio Cara Alice, nel merito, illustra la vicenda di Mauro, operaio da una vita che scopre di avere il cancro. La malattia dovuta all’amianto lo spinge a lasciare la famiglia. I giorni che gli restano sono scanditi dalle lettere ai suoi due grandi amori: la fabbrica, carnefice che per anni gli aveva dato in pasto l’illusione di un futuro di felicità e Alice, la moglie, determinata a ogni costo a riportare suo marito a casa”.
“Il Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, organizzato dall’Associazione L’Università Cerca Lavoro (UCL), è la rassegna di audiovisivo breve che racconta, attraverso le opere cinematografiche selezionate per il concorso, storie d’autore di interesse sociale. La presenza della RAI, attraverso Rai per il Sociale e Rai Cinema, imprime al Festival la possibilità di parlare a tutti i cittadini”.
Ufficio Stampa