Comunicato Stampa
Subito un incontro con l’INPS sulla nuova procedura, prevista dall’istituto, per il rilascio e la trasmissione dei certificati d’invalidità civile
Dichiarazione congiunta di Gian Massimo Gioria, Responsabile Nazionale Area Convenzionata SMI e Cristina Patrizi, Direzione Nazionale SMI

Roma,  16 genn. – Abbiamo inviato una lettera aperta  alla Dott.sa Valeria Vittimberga, al Direttore dell’INPS per chiedere un incontro in merito alle modalità scelte dall’INPS per  l’accertamento dell’invalidità civile  in attuazione del   Decreto Legislativo n. 62 del 2024, così Gian Massimo Gioria, Responsabile Nazionale Area Convenzionata SMI e Cristina Patrizi, Direzione Nazionale SMI.
È bene ricordare che il Decreto Legislativo n. 62 del 2024 semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile e dal 1° gennaio 2025, nelle province di Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari, partirà in via sperimentale il procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità. Si prevede, così, l’invio telematico all’INPS del nuovo “certificato medico introduttivo”. Per tutto il resto d’Italia, invece, tale procedura sarà operativa a regime dal 1° gennaio 2026. La norma definisce il completo ed integrale trasferimento delle competenze di accertamento sanitario alle Commissioni Medico Legali INPS.
La riforma prevede che potranno rilasciare i certificati introduttivi d’invalidità i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali del servizio sanitario nazionale, i medici in quiescenza iscritti all’albo, i liberi professionisti, i medici in servizio presso strutture private accreditate e altre figure mediche.
La nuova procedura per il rilascio del certificato richiede obbligatoriamente il possesso della firma digitale e senza  di essa  non sarà possibile rilasciare tale certificato a partire dal 1° gennaio 2026 per tutti; anche nelle 9 province sperimentatrici, pur essendo “abilitati” già a far data dal 1° gennaio 2025, senza firma digitale non si può comunque procedere né concludere l’invio del certificato.
Tale procedura ci lascia fortemente perplessi proprio per quanto concerne le modalità decise dall‘INPS perché prive di ogni confronto con le parti sindacali, viste le complessità operative che impattano sulla certificazione medesima (firma digitale, idoneità alla funzione certificatoria, questione dossier formativo e aderenza allo stesso).
L’INPS in questo modo interviene su una materia non contrattualizzata, decidendo  che  per le procedure ci voglia  la firma digitale per compilare e inviare il certificato, quando si potrebbero usare le credenziali SPID, che sono comunque univoche per ogni medico e per ogni cittadino italiano. La decisione dell’INPS di usare la firma digitale aumenta il peso burocratico, caricando i medici, che sono in carenza in tutta Italia e già sottoposti ad un enorme carico burocratico, di nuove mansioni.
Chiediamo, per queste ragioni, un incontro urgente, evitando possibili forme di protesta da parte dei medici verso le modalità utilizzate dall’ INPS.
Riteniamo che occorre convocare urgentemente un tavolo di confronto che individui misure per la semplificazione delle procedure.

QUI copia della lettera inviata

Ufficio Stampa