Comunicato Stampa
Giornata della memoria per le vittime della pandemia: “Occorrono nuove tutele per medici di medicina generale ancora esclusi; al via una petizione pubblica!”
Dichiarazione di Pina Onotri Segretario Generale Sindacato Medici Italiani (SMI)

Roma, 18 mar. – La tragedia del Covid 19 in Italia ha causato centinaia di migliaia di morti e tra questi quasi 400 medici italiani, di cui più della metà medici di famiglia, a seguito del loro lavoro nell’assistenza ai pazienti. Una catastrofe umana e sociale! Il sacrificio di centinaia di medici deceduti a causa della pandemia, avrebbe dovuto spingere la Parte Pubblica a intervenire per il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro ai medici di medicina generale a seguito di contagio da Covid19, ma così non è stato!” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani commenta la giornata della memoria per le vittime della pandemia.
Stiamo, per queste ragioni, per lanciare una petizione pubblica per supportare una proposta legislativa di modifica del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza e che punti al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per i medici di medicina generale.
Contiamo di raccogliere migliaia di firme affinché ai medici di famiglia, nell’esercizio delle loro funzioni, che contraggono una malattia, a seguito del contagio di un virus che produca la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni, sia riconosciuto l’infortunio sul lavoro e che sia classificato come derivato da una causa violenta.
Non si può più tollerare questa discriminazione, per questo occorre uno strumento normativo adeguato che riconosca ai medici di medicina generale le tutele previste per tutti gli altri lavoratori. I medici di famiglia devono poter usufruire del riconoscimento da parte dell’INAIL dell’infortunio sul lavoro e degli indennizzi economici adeguati nel caso di decesso dovuto a cause di lavoro, come quella da contagio da virus.

Ufficio Stampa