Cosenza, 25 mar. – In Calabria, secondo l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN), la Continuità Assistenziale, precedentemente gestita dalle ex Guardie Mediche, dovrà essere garantita da un medico ogni 5.000 abitanti. Tuttavia, considerando che il servizio può essere assicurato con la presenza di 4 medici, ogni postazione di Continuità Assistenziale dovrebbe coprire circa 20. 000 abitanti. Pertanto, in Calabria sono necessarie circa 100 postazioni di questo tipo; ma siamo ormai a una situazione di drammatica carenza in tutta la regione, così Cosmo De Matteis, Presidente Nazionale Emerito dello SMI.
Intere aree interne del nostro territorio sono sprovviste di questo servizio e i cittadini sono costretti a ricorrere al Pronto Soccorso, che sappiamo quante difficoltà ha in termini di disponibilità di mezzi, medici e personale.
Per le donne medico la condizione nei presidi di Guardia Medica è oltremodo difficile: spesso sono accompagnate, nella loro attività medica, da parenti, anche perché, molto spesso, in tante aree della Regione non vi sono più le stazioni delle forze dell’ordine.
In Calabria, le carenze storiche della rete territoriale hanno impedito un’assistenza sanitaria adeguata e capillare su tutto il territorio regionale. Di conseguenza, la continuità assistenziale per svolgere una funzione avrebbe bisogno che prima si rafforzasse la rete territoriale esistente. Va ribadito che il servizio di guardia medica è finalizzato ad effettuare interventi di natura indifferibile, la sera e la notte e quindi per quei casi che non possono attendere l’assistenza dei medici di famiglia il mattino a partire dalle h. 8.00.
Si assiste, invece, al diclino inesorabile dei medici di guardia perché risultano essere sempre più rari e spesso i punti di guardia medica sono sospesi per mancanza di personale, che si sente sempre più in una condizione di scarsa sicurezza.
Vogliamo aprire una vertenza che rilanci la Continuità Assistenziale in Calabria. Valuteremo, valuteremo per questo, tutte le azioni, anche eventuali ricorsi legali per mantenere in piedi i servizi di Guardia Medica per non far mancare il servizio notturno ai cittadini.
Vorremmo, infine, chiedere alla Regione Calabria quanti siano gli accessi effettuati ai servizi offerti la notte e nei festivi dalla ex guardia medica nella nostra regione per far emergere la grande utilità sociale di questo servizio”, conclude De Matteis.
Ufficio Stampa