Bari, 4 lug.-Agli inizi di luglio, sono stato invitato e ho preso parte all’audizione alla VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati per intervenire sulla proposta di legge recante disposizioni sul consenso informato in ambito scolastico da parte dei genitori di studenti minorenni se si affrontano a scuola i temi della sessualità, affettività ed etici. Mi sono posto un quesito che poi ho posto direttamente alla Commissione, così Ludovico Abbaticchio, Garante dei Minori in Puglia e Presidente Nazionale dello SMI, sull’audizione svolta a Montecitorio, a Roma.
Nel frattempo, che si continuano a proporre leggi parziali, intrise di falsa morale e con uno sguardo politico limitante, i nostri adolescenti si formano (come accade da 50 anni) o su riviste o su social pornografici noi continuiamo ad arrovellarci su concetti intrisi di falsa morale, di cultura legata a concetti pseudo religiosi e privi di uno studio reale efficace di governo su questi temi. Materie importanti come Educazione Civica e alla Salute inclusa l’Educazione alla Sessualità devono diventare materie fondamentali nelle scuole.
Una legge quadro seria ed esaustiva per l’educazione civica e alla salute compresa la sessualità non si realizza ancora nel nostro Paese, mentre continuiamo ad ignorare le vere e reali cose che possono far bene ai ragazzi e alle famiglie.
È giunto il momento di affrontare il tema della tutela del diritto alla salute delle persone di minore età, in particolare sul tema della medicina scolastica.
La pandemia ,ad esempio, ha svelato numerose “pecche” istituzionali ed operative sulla assistenza sanitaria territoriale. Per quanto riguarda i minori, in particolare, diventa quanto mai opportuna l’attivazione del servizio di medicina scolastica attraverso la concretizzazione di importanti presidi socio-sanitari operanti nella quotidianità della vita scolastica a stretto contatto con studenti, genitori e docenti. Ad esempio l’equipe socio-sanitaria interdisciplinare può essere una esperienza che metta insieme professioni e operatori per la salute presenti costantemente all’interno della scuola, sviluppando programmi di formazione ed informazione per alunni, docenti e genitori.
Invito, per queste ragioni, il Governo nazionale e regionale, il Parlamento, il mondo scuola e i sindaci ad adottare misure idonee affinché si ripensi ai servizi di medicina scolastica adeguandosi a quanto previsto dall’art.14 , comma 1 let. E), della legge del 23/12/78, n.833, (istituzione del servizio sanitario nazionale) in materia di igiene e medicina scolastica. Sottolineo l’importanza degli interventi a tutela del benessere e dello sviluppo psico-fisico delle alunne e degli alunni e utile sarebbe la revisione la promozione dei servizi di medicina negli ambiti territoriali.
Le criticità esplose in questi anni hanno reso urgente e necessario la promozione di un coordinamento tra settore socio-sanitario e scolastico, che negli ultimi tempi hanno manifestato uno sterile scollamento.
I servizi socio- sanitari rinnovati, anche alla luce del PNRR, troverebbero realizzazione più efficace, vista l’attuale emergenza, intervenendo su aspetti di primaria importanza, a partire da quelli: igienico-sanitari, nutrizionali legati alla refezione scolastica, dal sostegno psicologico per le persone di minore età, dall’educazione alla salute e alla sessualità.
La medicina scolastica rinnovata e resa attiva nel territorio consentirebbe di creare figure di raccordo tra famiglie e medicina del territorio, in grado di dare risposte efficaci alle esigenze di benessere della comunità scolastica, garantendo interventi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie in età evolutiva, interventi di assistenza e di monitoraggio delle condizioni di salute degli studenti.
Ufficio Stampa