Vibo Valentia, 25 nov. Il Sindacato Medici Italiani denuncia da mesi ormai le gravi criticità in cui versa il presidio ospedaliero di Tropea, le stesse che avrebbero inevitabilmente costretto professionisti affermati prima o poi a fare i conti con la triste realtà. Più volte era stato chiesto alla triade commissariale della nostra azienda, alla presenza del direttore sanitario e del direttore amministrativo, di attenzionare i gravi disagi in cui versava il presidio con particolare attenzione al servizio di radiologia e diagnostica, urologia, chirurgia proctologica e dialisi (quest’ultimo servizio in affanno ormai in tutti i presidi della nostra provincia), nonché la presenza in organico di un solo medico anestesista a copertura dei turni ordinari così come di tutte le reperibilità mensili. A questo aggiungevamo ripetutamente, in occasione delle riunioni, tramite pec e richieste di incontro urgente protocollate, nonché ogni volta che si presentava la possibilità di interloquire verbalmente con le autorità citate, la motivazione della mancata assunzione del medico specializzando vincitore di concorso in attesa di prendere servizio. A tale proposito nessuna risposta scritta è mai pervenuta.
Inizialmente il problema era legato a mancanze amministrative che avevano portato la nostra azienda ad uscire in sordina dalla rete formativa. Problema risolto con una nota ministeriale a gennaio 2025, nota che consentiva l’assunzione anche al di fuori della suddetta rete formativa. La seconda spiegazione era stata la presenza di un organico completo nei reparti di destinazione del collega medico.
Il Sindacato Medici Italiani ricorda che la presenza dei medici cubani non può assolutamente determinare la mancata assunzione di un medico italiano vincitore di concorso. In 48 ore due aziende calabresi si sono apprestate ad inviare allo stesso una proposta di lavoro con regolare contratto. A questo punto appare evidente che la nostra azienda non abbia intenzione di assumere. Ricordiamo che nel mese di ottobre 2023 tutte le ASP calabresi hanno stipulato l’accordo con Azienda Zero, in vigore fino al mese di ottobre 2026. Tra i compiti di tale azienda figura l’assunzione del personale. A far parte della triade commissariale della nostra ASP figura anche chi riveste un ruolo cruciale in Azienda Zero. Nonostante gli affanni della nostra sanità tuttavia il collega ad oggi presenta due proposte di assunzione dall’azienda di Catanzaro, Vibo Valentia ancora non risponde. Bisogna poi, aggiungere, qualche tassello. Il reparto di urologia dell’ospedale di Tropea (unico dell’intera provincia) si trova con solo due medici in turno e senza anestesista, quindi senza possibilità di operare, dal mese di marzo 2025. Allo stesso tempo il servizio di proctologia (con un fatturato nel 2024 pari a 120.000 €, un medico solo) mai è stato menzionato e continua a non esserlo nel nuovo atto aziendale. Questo equivale a dire che servizio non esiste. Ancora di più se si pensa che lo stesso, come per l’urologia, è fermo da mesi per mancanza di un anestesista. Quindi, entrambi i servizi sarebbero continuati se l’azienda avesse messo a disposizione un anestesista due mezze giornate a settimana e qualche medico cubano in aiuto per la gestione dei turni, in attesa di reclutare altro personale italiano Questa situazione è nota da quasi un anno ormai. Come mai ancora niente è stato fatto? Perché siamo arrivati ad assistere alle dimissioni di un primario? Aspettiamo a questo punto anche altre dimissioni? La dialisi di Tropea è l’unica ad offrire il servizio di dialisi peritoneale della provincia ed insieme alla dialisi di Serra S. Bruno continua ad urlare carenza di personale. Cosa è stato fatto nel frattempo?
Negli ultimi giorni è ritornata finalmente alta l’attenzione sul prestito di Tropea, questo è un buon segno e deve essere colto da tutti i sanitari che vi prestano servizio come un segnale di svolta. I medici della nostra provincia godono di professionalità ed umanità, meritano di vedere tutelati i propri diritti e di poter esprimere la loro professione al massimo della loro potenzialità. È dovere di un’azienda sanitaria far sì che ciò accada e di ogni sindacato del settore tutelare i diritti di ogni lavoratore. Ogni medico della nostra provincia merita di esercitare la propria professione nel rispetto del contratto sottoscritto. Non si può pensare di assumere un medico chirurgo e lasciarlo quasi un anno senza la possibilità di operare. Il Sindacato Medici Italiani continuerà a tenere alta l’attenzione sulla sanità vibonese e sui diritti di ogni medico che vi presta servizio, sollecitando con forza alle autorità competenti atti concreti nell’interesse dei cittadini ed a tutela della sanità pubblica.
Ufficio Stampa