Comunicato Stampa
“Garantire la sicurezza del personale sanitario e di polizia penitenziaria nei penitenziari. 
Subito un incontro!”
Dichiarazione congiunta di Donato Capece, Segretario Generale Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) e di Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani (SMI)

Roma, 16 mag.- “I penitenziari del nostro Paese sono investiti da vari fattori di criticità. Da una parte siamo d’innanzi al sovraffollamento di detenuti, dall’altra alla mancanza di personale, a strutture fatiscenti, fino alla difficoltà di agibilità per il personale medico, psicologi ed infermieri” così Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE e Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI, che hanno scritto una lettera aperta al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
“Tra le principali riforme che hanno destabilizzato il sistema e destrutturato la sicurezza nelle carceri, come spesso ha denunciato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, c’è proprio l’eliminazione della conduzione “c.d. Interna” della sanità penitenziaria, che consentiva, attraverso convenzioni stipulate tra amministrazione e medici, i quali garantivano una presenza costante e una conoscenza dell’utenza che era fondamentale per una corretta e più adeguata gestione. La Polizia Penitenziaria deve essere fornita di specificità professionali di alto spessore: servono psicologi, profiler, sociologi, medici e infermieri, che dovranno rivelarsi delle figure eccellenti e non funzionari stanchi, demotivati da anni. Tutto questo, perché le nuove emergenze determinano l’esigenza di fare velocemente, senza indugi, un salto di qualità garantendo le professionalità previste sul modello della legge 121/81 della Polizia di Stato. Spesso, infatti, ci si dimentica di chi vive quasi come un recluso, circondato da celle: ci riferiamo alle donne, agli uomini della Polizia Penitenziaria, ai funzionari giuridici, ai pedagogici, ai medici, agli infermieri e ai direttori, i quali, molte volte, sono chiamati a prendere decisioni difficili nel rapporto con persone che sono in carcere per aver apertamente violato i diritti altrui.
“In questo senso guardiamo con interesse al recente DDL ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario’ AC n. 1660, d’iniziativa del Governo che attualmente è in discussione in sede referente, presso la Commissione I – Affari Costituzionali e la Commissione II – Giustizia della Camera dei Deputati. Il DDL citato contiene delle misure per il rafforzamento della sicurezza e in particolare per la tutela dell’ordine pubblico nel contesto degli istituti di pena. Non sono, però, ancora certi i tempi della sua approvazione”.
“Per questi motivi auspichiamo un suo intervento, con misure ad hoc, per costruire condizioni di maggiore la sicurezza per il personale di polizia penitenziaria, per quello sanitario che operano nei penitenziari del nostro Paese. In questo senso chiediamo un incontro con il suo Ministero, per meglio rappresentare le criticità qui esposte” concludono Capece e Onotri.

qui copia della lettera inviata.

Ufficio Stampa