Roma, 16 lug.- “Occorre superare il tetto di spesa per il personale medico e sanitario per ridurre sul serio le liste di attesa, è questo il nodo che andrebbe sciolto dalla discussone in Senato sul disegno di legge recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie. Senza l’immissione di nuovi medici e nuovi sanitari nel Sistema Pubblico non vi saranno le condizioni per un maggiore numero di prestazioni, con la possibilità di accesso in tempi ragionevoli per tutti i cittadini” così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato dello SMI.
“Sarebbe contraddittorio sanzionare le ASL dove le attese risultassero più lunghe senza un intervento strutturale; così come appare non risolutivo far crescere il privato accreditato senza che s’investano risorse nel Sevizio Sanitario Nazionale” .
“Del resto, basta tener conto del recente rapporto del Sistema di Garanzia 2022, a cura del Ministero della Salute, con cui si fotografa l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) nel Paese, in condizioni di qualità, appropriatezza a tutti i cittadini italiani, per rendersi conto della gravità delle condizioni della nostra sanità. Risultano essere, infatti, ben otto le Regioni italiane, con sedici milioni di cittadini italiani, quasi tutti al Sud, a cui non si garantiscono a pieno i Livelli essenziali di assistenza. L’Autonomia Differenziata, inoltre, approvata in questi giorni non sanerà il divario tra Nord e Sud dell’Italia, ma aumenterà di più le diseguaglianze”.
“Bisogna rimuovere questi ostacoli che determinano la crescita delle liste di attesa, per inaugurare una nuova fase della sanità nel nostro Paese che permetta, finalmente, la fruizione di prestazioni ambulatoriali e di ricovero da parte dei cittadini. Nuovi investimenti per il SSN con un diverso rapporto PIL/ spesa sanitaria, bloccare la fuga di professionisti e di prestazioni verso il privato, rimuovere i tetti di spesa per il personale medico e sanitario, sono queste le soluzioni a cui puntare” conclude Onotri.
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