Comunicato Stampa
Il malinteso ruolo delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). Il caso della Campania.
Dichiarazione di Carlo Iannotti, Presidente Revisore dei Conti Sindacato Medici Italiani

Napoli,26 lug.- “Le origini del sindacalismo moderno risalgono al lontano 1824 con la legalizzazione delle Trade Unions. Si trattava di associazioni di lavoratori nate con l’intento di difendere le proprie condizioni di lavoro ed i propri salari dai soprusi e dagli arbitrii dei vari datori di lavoro. Ancora oggi i sindacati svolgono il ruolo di garantire condizioni di lavoro concordate ed uguali per l’intera categoria che rappresentano. Lo fanno attraverso contrattazioni ed accordi sottoscritti con i rappresentati dei datori di lavoro. I sindacati medici svolgono il medesimo ruolo con i rappresentanti dello Stato (SISAC e Regioni). Contrattano e sottoscrivono accordi (ACN ed AIR) e controllano che la controparte pubblica si attenga scrupolosamente ad essi. Ogni pretesa o richiesta non contemplata negli accordi sottoscritti è illegale e può essere portata in tribunale. Sembra che a molti dirigenti ASL, coordinatori AFT e MMG ignorano che le AFT non hanno dignità sindacale e non possono concordare nulla con le ASL che non sia già previsto nella cornice degli accordi sottoscritti. Le AFT sono state concepite con l’illusorio scopo di filtrare i Pronto Soccorso attraverso l’accessibilità ai MMG in un arco temporale giornaliero più ampio ma diviso in turni. In tale senso nascondevano anche una voluta insidia al mal digerito e speciale rapporto medico-paziente dacché il paziente avrebbe trovato un medico, ma non il proprio medico. Tuttavia in carenza di una sede unica e di strumenti che le ASL non erano e non sono in grado di fornire, le AFT si sono dimostrate essere l’ennesimo flop amministrativo. Qualche collega sostiene che comunque le AFT possono rappresentare per i MMG l’occasione di compattarsi allo scopo di meglio rappresentare le proprie prerogative e le proprie difficoltà alle ASL nonché l’occasione di omogeneizzare i propri comportamenti anche verso gli assistiti. L’intento sarebbe possibile ed auspicabile sempre che i comportamenti siano condivisi da tutti i membri della AFT e – soprattutto – sempre che non violino di fatto gli accordi sottoscritti tra sindacati e parte pubblica. Esemplare, a tale proposito, è la pretesa che una ASL napoletana ha indirizzato ad un coordinatore AFT due anni fa. La pretesa era quella che il coordinatore ritirasse personalmente 12 mila dosi di vaccino e la distribuisse ai membri delle sue AFT. Il collega, si sarebbe solo dovuto dotare di un furgone refrigerato a sue spese. Ma la ASL cascava male in quando il coordinatore era un quadro sindacale ben in grado di distinguere i suoi compiti da pretese illegittime ed ha spedito malamente al mittente l’assurda pretesa.
Molti medici e molti dirigenti, a digiuno o in spregio degli accordi sindacali, ritengono, invece, che i coordinatori rappresentino la cinghia di trasmissione delle pretese, spesso espresse anche con circolari illegali ed asfissianti, tra gli amministratori e i MMG. Uno di questi è il dott. Michele TARI, pensionato della ASL Caserta ed ancora referente  del centro regionale Saniarp (SANItà a centralità dell’Assistito e della Risposta Prescrittiva). Costui con comunicazione n. 0183039 del 19 Luglio 2024 sollecita i MMG a trascrivere sulla piattaforma Saniarp “i piani terapeutici extra regionali, dei propri assistiti, per i farmaci in DPC, al fine di evitare disagi all’utenza” chiedendo altresì la collaborazione a Federfarma di informare i pazienti di consegnare il P.T. extraregionale direttamente al proprio curante”. Non sono solo io, nella qualità di dirigente nazionale SMI, ma è il dott. Persico (FIMMG) a replicare immediatamente e pubblicamente che tale incombenza non è contemplata nell’ACN ed è richiesta assolutamente impropria non prevista da ACN ed AIR ne concordata con i sindacati. Alla medesima categoria di incombenze non dovute (illegali) dai MMG appartiene la redazione di P.T. in piattaforma per farmaci in nota 97 e 100. Anzi, in tal caso, l’incombenza risulta ancor più da respingere in quanto la loro redazione contempla una vera e propria presa in carico del paziente con monitoraggio parametri obbligatori e non da inserire a casaccio. A parte ogni considerazione deontologica e medico-legale sul fatto che noi MMG non siamo i segretari degli specialisti! Insomma se le AFT possono essere utili ad omogeneizzare i nostri comportamenti “in alto” (cioè nel rispetto delle regole e nel respingimento di incombenze illegittime), non possono legittimamente concordare comportamenti livellati verso “il basso” (e cioè fuori delle regole sottoscritte con gli accordi sindacali). Ne possono surrettiziamente sostituirsi ai sindacati. Il fatto, infine che redarre P.T. in nota 97/100 sia tecnicamente possibile non significa che questo sia un obbligo. Idem dicasi per i presidi terapeutici da trasportare su piattaforma Sinfonia. La prima prescrizione spetta ai diabetologi, e se la ASL ne è carente e le prenotazioni prevedono mesi di attesa, tanto non significa che l’incombenza debba ricadere automaticamente su di noi. Comportamenti concordati in AFT sono auspicabili ma sempre che si concordi di indirizzare i diabetici alla ASL con opportuna prescrizione e costringere la ASL a provvedere. Diversamente la ASL ci avrà scaricato indebitamente altra incombenza burocratica e qualcuno di noi, al solo scopo di inseguire i pazienti, finirà per coerire così definitivamente una professione già molto scaduta”.

Ufficio Stampa