Aggressione a medici e a sanitari di Foggia: “Aderiamo alla manifestazione del 16 settembre!”
Dichiarazione di Delia Epifani, Segretaria Regionale Puglia Sindacato Medici Italiani (SMI)

Bari, 9 sett. – “Aderiamo alla manifestazione unitaria dei sindacati dei medici ospedalieri prevista a Foggia, per lunedì 16 settembre contro le violenze ai danni di sanitari e dei medici. Avevamo lasciato l’allarme già a metà agosto scorso, dopo l’aggressione subita dalla collega medico in servizio presso il Presidio di Continuità Assistenziale di Maruggio (TA). I medici di medicina generale, quelli ospedalieri sono costretti a lavorare senza alcuna tutela, esposti alla mercè di chi si sente in diritto di aggredire verbalmente e fisicamente professionisti impegnati a rispondere ai bisogni di salute” così Delia Epifani, Segretaria Regionale Puglia del Sindacato Medici Italiani annuncia l’adesione dello SMI alla manifestazione del prossimo 16 settembre.
“Riteniamo che la manifestazione del 16 settembre sia un primo appuntamento importante. Abbiamo auspicato, da tempo, che i sindacati di categoria dell’area della medicina convenzionata e di quella ospedaliera, si unissero, facendo fronte comune. La violenza è una delle principali cause che fanno decidere di lasciare la professione medica e sanitaria. Dobbiamo bloccare la fuga dei professionisti dal servizio pubblico verso il privato, che risulta essere più attrattivo sia sul piano economico che sulla tutela della sicurezza lavoro oppure accettano il richiamo gratificante della sanità all’estero”.
“Abbiamo proposto il mese scorso, in modo provocatorio di richiedere “il porto d’armi” innanzi ad una sequela senza fine di aggressioni per il personale sanitario e medico per mettere in evidenza questa drammatica emergenza, ormai nazionale. Chiediamo che si metta fine a questo scempio e di essere ascoltati. Riteniamo urgente la convocazione di un Tavolo con i sindacati dei medici, le Regioni, il Ministro delle Salute e il Ministro degli Interni per adottare proposte per accrescere le tutele dei medici, dei sanitari, per arrestare la violenza negli ospedali, nei presidi di continuità assistenziale e negli studi medici”.

Ufficio Stampa