Napoli, 6 nov.- Siamo molto critici in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa sull’ aggressione di un medico di famiglia a Ponticelli. L’associazione di tre o più medici in uno stesso studio non riduce le aggressioni. È vero il contrario. Nei pronto soccorso, nei presidi di guardia medica, nel 118, infatti, la presenza di più sanitari determina aggressioni di maggiore efferatezza, così Giovanni Senese, Segretario Regionale della Campania dello SMI.
Ci saremo aspettati parole di solidarietà verso il collega aggredito, che non ci sono state, anziché considerazioni sul numero dei sanitari nello stesso studio come mezzo per combattere gli aggressori.
La sicurezza di chi esercita la professione medica e sanitaria è diventata una questione nazionale, rappresentativa di una grave regressione sociale e culturale del nostro Paese e in questi ultimi giorni in Campania, vi è una recrudescenza di episodi di aggressioni contro medici e sanitari. Occorrono dalla parte pubblica misure più efficaci e la riscrittura di un nuovo patto di fiducia tra medici e pazienti.
Va ridata autorevolezza al medico di famiglia, evitando il messaggio sbagliato che per difendersi anziché rivolgersi alla Stato si devono utilizzare le proprie forze, magari unendole.
Ufficio Stampa