Comunicato Stampa
Continua il caos negli studi dei medici di medicina generale della Puglia
per le difficoltà nelle prescrizioni!
Dichiarazione di Delia Epifani Segretaria Regionale Puglia Sindacato Medici Italiani (SMI)

Bari, 11 genn.- A seguito della decisione, dell’ultimo dell’anno,  del TAR di sospendere il decreto con le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale, poi provvedimento parzialmente sospeso dalla revoca presentata dall’Avvocatura Generale,  si è venuto  a creare un grave disservizio  per i medici di medicina generale nelle prescrizioni, così  Delia Epifani  Segretaria Regionale Puglia dello SMI lancia l’allarme.
In piena stagione influenzale, il 30 dicembre scorso, e durante le feste natalizie, abbiamo registrato l’inizio dell’ennesimo disagio burocratico per il Sistema Sanitario.  Il sistema informatico del nuovo nomenclatore delle prestazioni e degli esami di laboratorio, non funziona. Per il primo giorno del disservizio, i medici di famiglia hanno dovuto mettere una toppa al sistema che fa acqua da tutte le parti con la solita resilienza che ormai è parte integrante della qualità della nostra categoria, ma dopo ben dieci giorni la situazione non è più sostenibile.
Un disagio che per primo investe il medico che impazzisce alla ricerca dell’esame e poi il paziente che avendo la prescrizione, con il codice nuovo, deve affrontare una nuova sfida. Era già un’utopia avere un appuntamento dal CUP, grazie al drammatico problema delle liste d’attesa. Adesso la caccia al codice giusto: ricette rosse rifiutate, laboratori che chiedono prescrizioni con i codici vecchi perchè non hanno modo di tariffare quelli nuovi, ricette dematerializzate che non si riescono a visualizzare. Inizia così il pingpong tra strutture sanitarie e medico di famiglia, alla ricerca disperata del codice giusto per la prestazione che serve.
Si crede davvero che, nell’era dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, sia ammissibile non aggiornare i sistemi informatici in tempi celeri? È assurdo che in un momento in cui i servizi delle cure primarie sono fortemente stressati dalla carenza di personale e dalla richiesta aumentata per le patologie stagionali, si debba perdere tempo a discutere di codici, numeri e nomenclatori.

Quelli che pagano di più le conseguenze, di questa situazione, sono i pazienti; ma davvero si pensa che sia sostenibile per oncologici, diabetici e fragili in generale avere così tante difficoltà per fare cose banali come prenotare degli esami del sangue?
Serve un intervento immediato delle istituzioni, non è più possibile rimandare. Bisogna evitare che il balletto Governo-Regioni ricada sulla salute dei cittadini e sul lavoro dei medici. La burocrazia, ancora una volta, è il vero ostacolo per l’accesso alle cure.

Ufficio Stampa