Comunicato Stampa
Basta con le difficoltà nelle prescrizioni per i medici di medicina generale!
Dichiarazione di Maurizio Lucarelli Segretario Regionale Umbria Sindacato Medici Italiani (SMI)

Perugia, 13 gen.- Chiediamo alla Regione Umbria una comunicazione chiara e tempestiva circa i disservizi derivanti dall’applicazione del Catalogo Unico Regionale (CUR) delle prestazioni specialistiche prescrivibili relativo ai “nuovi LEA” in vigore dal 30.12.2024, specificando che le criticità non dipendono dai medici di Assistenza Primaria prescrittori, così Maurizio Lucarelli, Segretario Regionale dello SMI Umbria. Le difficoltà in cui si trovano i medici di famiglia sono derivate dalla decisione, dell’ultimo dell’anno, del TAR di sospendere il decreto con le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale, poi provvedimento parzialmente sospeso dalla revoca presentata dall’Avvocatura Generale.
Come temevamo si sono verificati e tuttora si verificano una serie di disservizi e disallineamenti tra i vari CUP aziendali ed il CUP regionale. Disallineamenti che hanno creato una serie interminabile di disagi per i medici prescrittori e per i cittadini, costretti a rimpalli tra gli studi medici e i CUP territoriali.
Le criticità riguardano, per esempio, il disallineamento delle tariffe di pagamento delle prestazioni tra il vecchio ed il nuovo nomenclatore, la difficoltà di dematerializzazione di prestazioni precedentemente dematerializzate, codici di erogazione di prestazione che non consentono di dematerializzare le stesse, salvo complessi passaggi informatici.
Sollecitiamo pertanto una comunicazione formale ed ufficiale che orienti tutti gli attori del sistema Sanitario regionale (medici, cittadini, strutture erogatrici e CUP), evitando ulteriori criticità.
Il Sindacato Medici Italiani Umbria invita, altresì il Governo Regionale ad affrontare sia la più non derogabile riforma della Assistenza territoriale alla luce del DM 77 che ne definisce i modelli e gli standard e  sia quanto prevede la Missione 6 Salute del PNNR  in ambito regionale, al fine di rendere centrale e non a parole, la figura clinica del medico di assistenza primaria.

Ufficio Stampa