Campobasso, 17 apr.- Alla conferenza dei sindaci, svoltasi ieri presso la Regione Molise a Campobasso, il Direttore Generale Asrem Giovanni Di Santo, ha sostenuto che i medici del 118 percepirebbero uno stipendio di 15.000 euro al mese! Restiamo basiti perché i nostri stipendi sono appena un quinto di questa cifra! Allo stesso tempo abbiamo sentito che si valuterebbe di sanare la carenza dei medici 118 formando gli infermieri con un corso annuale senza rendersi conto che pur con infermieri “formati” il servizio d’ emergenza diventerebbe un mero trasporto pazienti in ospedale visto che gli infermieri non hanno competenze mediche: non possono visitare, né formulare un’ipotesi diagnostica e, di conseguenza, non possono praticare terapia.
Queste affermazioni evidenziano la mancata conoscenza del servizio d’ emergenza.
La mancanza dei medici del 118 non si può giustificare, così come fa la Regione Molise e l’ Asrem, con una carenza generale dei medici a livello nazionale; i cittadini, invece, vorrebbero anche sapere le vere ragioni del perché pochi medici abbiano risposto al bando di assunzione. Siamo convinti che alla base della diserzione al bando di assunzione ci sia la decennale attesa del bando stesso che ha determinato il disinteresse dei medici ormai prossimi alla pensione.
Il 118 deve rimanere, invece, un servizio medico in quanto è fondamentale per la popolazione, soprattutto per le aree distanti dai centri ospedalieri. I cittadini con il 118 possono contare su un medico presente 24/24 ore sul territorio, rappresentando una garanzia anche per la popolazione anziana. Senza più il 118 si aumenta, inoltre, il rischio di spopolamento d’intere aree della regione perché gli anziani, per le cure, vengono trasferiti presso comuni più grandi.
In Molise, è bene ricordarlo, vi sono per la medicina di urgenza anche le “postazioni India” che rappresentano un modello operativo del servizio di emergenza 118 in cui l’equipaggio dell’ambulanza è composto da infermiere, autista e soccorritore, ma senza la presenza di un medico a bordo. La trasformazione di alcune postazioni in assetto India ha suscitato preoccupazioni tra i sindaci e le comunità locali, che temono un peggioramento della qualità del servizio di emergenza oltre ad incrementare notevolmente gli accessi al pronto soccorso già in notevole sofferenza. In questo senso vorremmo sapere quanti siano stati gli accessi in più per la medicina di emergenza -urgenza attraverso le postazioni India.
La Regione Molise dovrebbe chiarire, una volta e per tutte, quanto è stato risparmiato avendo pagato non 96 medici del 118 ma meno di 30 medici e nonostante questi risparmi la sanità molisana rimane in deficit.
La nostra impressione è che, in realtà, la Regione Molise abbia una scarsa conoscenza del sistema 118 e che non abbia voluto investire risorse per evitare, sia l’esodo dei medici già assunti ed invogliare i medici giovani a fare parte del 118.
Ufficio Stampa