Comunicato Stampa
Lettera al Direttore
50° dall’istituzione dei consultori familiari:
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ilanciare la  loro funzione di prevenzione per la salute!
di Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale Sindacato Medici Italiani( SMI)

Gentile Direttore,

nel giorno in cui si celebra il cinquantesimo anniversario dall’istituzione dei consultori familiari in Italia, avvenuta con la legge 405 del 1975, questi centri, nonostante le difficoltà e i pochi finanziamenti,  rappresentano nel nostro Paese  un punto di riferimento essenziale per la salute e il benessere delle donne in ogni fase della vita e offrono una vasta gamma di servizi, garantendo un’assistenza integrata e di prossimità. Oggi occorre rigenerare  la loro presenza  e la loro funzione  socio sanitaria, di prevenzione per la salute su tutto il territorio.
La legge sui consultori familiari (legge 29 luglio 1975, n. 405) aveva come obiettivi la consulenza rispetto ai nuovi bisogni che la società mostrava: maternità e paternità responsabili, problemi della coppia, della famiglia anche in ordine ai minori, salute della donna e, promozione della natalità. Tra le funzioni di consulenza risulta presente e trasversale quella psicologica, che per la prima volta viene riconosciuta come specifica e nel suo ruolo di “assistenza” prima ancora che di terapia. La legge 405 è stata un’anticipatrice dei principi del Servizio Sanitario Nazionale, che seguirà 3 anni dopo con la  promulgazione  legge 833.
I consultori familiari, attualmente, dovrebbero operare, sempre di più, in una logica di rete con l’assistenza primaria (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, psicologo di base, ecc.), con i servizi presenti nelle Case di Comunità, con i servizi sociali e la scuola, con i servizi specialistici della ASL, con le strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede, infatti,  un potenziamento dei consultori familiari, inserendoli nel più ampio contesto delle Case della Comunità, come previsto dalla Missione 6 “Salute”. L’obiettivo è trasformare i consultori in punti di accesso per la comunità, offrendo servizi di prevenzione, promozione della salute, assistenza sanitaria e sociale, con particolare attenzione a donne, bambini, famiglie e persone fragili.
I nuovi bisogni di salute indotti dai cambiamenti demografici e sociali, rendono i consultori familiari servizi ancora più necessari; per queste ragioni occorre una forte azione per difenderli, per potenziarli e garantirli in ogni territorio, superando le profonde diseguaglianze esistenti a livello territoriale.
Governo ed enti locali devono mettere i consultori nelle condizioni di funzionare, assicurando le risorse e il personale necessario. Si facciano funzionare le equipe multidisciplinari, si avviano assunzioni re ginecologi, ostetriche, psicologi, assistenti sociali, assistenti sanitari, mediatori culturali, di medici di medicina generale. Solo in questo modo si potrà delineare un futuro per i consultori familiari.

Ufficio Stampa