Comunicato Stampa
Accordo Integrativo Regionale Sardegna di Medicina Generale:
Le  ragioni del Sindacato Medici Italiani
Dichiarazione di Luciano Congiu, 
Segretario Regionale SMI Sardegna

Cagliari, 3 ott. Sull’Accordo Integrativo Regionale  (AIR) Sardegna dei Medici di Medicina Generale (MMG), si   riconosce il lavoro svolto insieme alla parte pubblica regionale e il clima costruttivo della trattativa. Rileviamo, contemporaneamente, che il nuovo Accordo Collettivo Nazionale (ACN), che non condividiamo,  impone un aumento del carico di lavoro dei medici di medicina generale senza una conseguente riduzione compensativa ovvero senza un adeguato alleggerimento complessivo  del lavoro, così Luciano Congiu, Segretario Regionale SMI Sardegna.
Sottolineiamo la necessità, ancora di più, di ridurre burocrazia e semplificare procedure, premettendo, così,  ai medici di dedicare più tempo alla cura dei pazienti e restituendo alla professione una dimensione più umana, anche in considerazione dell’aumento dell’età media della popolazione e della complessità delle cure.
Auspichiamo che, come già concordato con la parte pubblica, prosegua al più presto il percorso per assicurare maggiori tutele lavorative e implementazione della telemedicina prevista dall’ACN. Vorremmo che si dedicasse  particolare attenzione: alle condizioni lavorative dei MMG;  alla tutela e all’incremento delle pari opportunità; alla previsione di maggiori tutele per i MMG, prevedendo maternità e paternità  per i professionisti della medicina generale; ai lavoratori fragili; ai medici  che operano  in aree disagiate.
In particolare, auspichiamo per i prossimi tavoli contrattuali per gli accordi nazionali – e di conseguenza nei successivi accordi integrativi regionali – che anche la parte pubblica e tutte le OOSS promuovano la reintroduzione del part-time nei nostri contratti, di fatto già presente nei precedenti ACN, dato che fino al 2019 prevedevano  l’autolimitazione del massimale della quota capitaria e della quota oraria.

Ufficio Stampa