Comunicato Stampa:
“Formazione, investimenti, nuova occupazione per il sistema della medicina dell’Emergenza Urgenza”
Dichiarazione di Fabiola Fini, Presidente della FIMEUC
(Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle catastrofi)
Roma, 5 dicembre -. “Con la conferenza stampa di oggi vogliamo iniziare un percorso che ci porterà alla convocazione degli stati generali della medicina di Emergenza – Urgenza che si terranno a Firenze il 5-6 marzo 2020” così Fabiola Fini, Presidente della FIMEUC nella conferenza stampa di oggi presso la ex sede Enpam di Roma, nell’illustrare l’iniziativa degli Sati generali della medicina di Emergenza – Urgenza.
“Sono passati quasi 30 anni da quando dal 1992 le prestazioni in emergenza-urgenza sono tra quelle previste dai LEA. In questi anni, nonostante un successivo accordo tra Stato Regioni del 1996 e il supporto delle società scientifiche che hanno proposto standard organizzativi e di formazione, il sistema della medicina Emergenza – Urgenza appare oggi diversificato nelle singole regioni e senza alcuna effettiva integrazione tra il sistema di emergenza preospedaliera ed ospedaliera” continua Fini.
“L’emergenza urgenza, rappresenta uno degli anelli fondamentali del SSN per fornire una adeguata e rapida assistenza al cittadino in condizione critiche e per l’appropriatezza dei Lea deve essere garantito su tutto il territorio nazionale in maniera uniforme. Dati Aran ad aprile 2019 ci confermano il suo declino perché descrivono di una perdita di personale del settore di -26.287 unità (-3,94%) rispetto al 2012 nel Servizio sanitario nazionale. Risulta, ormai evidente che esiste un gap tra una necessità di formazione del personale dell’emergenza urgenza e numero di borse di studio di scuola di specializzazione nel settore. Questo divario sommato alla mancanza di posti letto ospedalieri e la insufficiente copertura territoriale con adeguati presidi territoriali specialistici, comporta un sovraccarico delle attività dei Pronto Soccorso e sovraffollamento degli stessi”.
“Nel nostro Paese la medicina d’accettazione e d’urgenza, necessiterebbe di non meno di 250 borse di studio a fronte degli 80-100 posti nazionali anno. Qualche incremento di posti in specializzazione in più sono stati creati recentemente con finanziamenti regionali e questo ha attenuato, ma non risolto la grave carenza del personale medico del settore emergenza urgenza (medici di Pronto Soccorso e medici 118).
Persiste per tutto il personale medico e sanitario un alto disagio lavorativo ed un elevato stress psicofisico. Bisogna, per questo, andare ad un deciso riconoscimento delle professionalità che in questi anni hanno garantito il servizio di emergenza urgenza”.
“Cresce, in maniera preoccupante, il numero di aggressioni al personale delle professioni sanitarie, ai medici, soprattutto nelle sedi di guardia medica, nel Pronto Soccorso, nel 118, ma anche nelle stesse corsie di ospedali (area della psichiatria, etc..). È necessario investire nel sistema dell’emergenza-urgenza in particolare per garantire qualità del soccorso al cittadino, ottimizzando su tutto il territorio nazionale le reti tempo dipendenti”.
“Oggi nei Pronti Soccorsi Italiani si calcola manchino circa 2000 medici, questo significa maggior carico di lavoro nelle strutture. Nel Sistema di Emergenza Territoriale-118 la situazione è ben più insidiosa ed al limite del collasso del sistema se non si interviene prontamente. Da questo anno in poi fino al 2025 mancheranno almeno 16.500 medici specialisti. La carenza maggiore si risconterà per i medici dell’emergenza e per i pediatri”.
“Le istituzioni sono latitanti, nonostante le numerose segnalazioni avanzate da molti operatori sulla gravità della situazione del sistema emergenza; per queste ragioni la FNOMCEO e la FNOPI, la FIMEUC e le maggiori società scientifiche dell’emergenza-urgenza, hanno scelto di promuovere tavoli di studio per trovare soluzioni condivise per il Sistema emergenza”.
“È quanto mai urgente -continua Fini- prevedere investimenti economici nel sistema emergenza oppure si andrà verso il rischio d’implosione del sistema e dell’intero Servizio Sanitario Nazionale. Con la convocazione degli Stati Generali della medicina di Emergenza – Urgenza lanciamo la sfida per l’aggiornamento e lo sviluppo del sistema sanitario, a garanzia del cittadino nelle situazioni di emergenza, fornendo una risposta competente ed appropriata su tutto il territorio nazionale. Lavoreremo in gruppi di lavoro per arrivare a documenti conclusivi che presenteremo a tutte le istituzioni in occasione dell’evento di consenso che si terrà il 5-6 marzo 2020 a Firenze” conclude Fini.
L’Ufficio Stampa SMI