Coronavirus: richiesta chiarimenti

Coronavirus: richiesta chiarimenti

ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITÀ ON. A. D’AMATO

al Presidente dell’ Ordine dei Medici di Roma Dr. A. MAGI
al Presidente della Regione Lazio, ON. ZINGARETTI
AL CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEI MEDICI di ROMA
LORO SEDI

OGGETTO: INDICAZIONI OPERATIVE PER L’ATTIVITÀ QUOTIDIANA SUL TERRITORIO PER LA PREVENZIONE DELLA DIFFUSIONE DELLA INFEZIONE DA NCOV-19

Con la presente, la segreteria regionale del Sindacato Medici italiani, SMI LAZIO, rappresenta come  tutti i colleghi della medicina generale, i colleghi del 118, dei PS e tutti i medici della rete territoriale di assistenza della nostra Regione,  stiano seguendo con attenzione e preoccupazione la situazione epidemiologica italiana per quanto concerne la diffusione del  Sars-CoV-2.
Da quanto è dato sapere dagli organi di stampa, a tutt’oggi la situazione epidemiologica della Regione Lazio sembrerebbe invariata rispetto ai giorni precedenti, ma l’emergenza in Lombardia e Veneto desta molta preoccupazione, certamente nella popolazione generale, ma anche tra gli operatori sanitari.
Ad oggi i servizi di Continuità Assistenziale, così come gli Ambulatori di Cure Primarie, non sono dotati di presidi di sicurezza per il contenimento della circolazione virale e i medici di Assistenza Primaria hanno cercato di provvedere autonomamente senza esito, data la grave carenza sul mercato dei dispositivi di protezione.
Le caratteristiche epidemiologiche dei casi lombardi hanno però messo in evidenza che i medici del territorio sono molto esposti al possibile contagio e questo impone una rivalutazione dei protocolli fin qui utilizzati.
Siamo in attesa di indicazioni operative più precise e puntuali dal Ministero della Salute e dalla Regione Lazio e nel contempo siamo a completa disposizione per valutare insieme quali possano essere i protocolli più efficaci da seguire nel nostro territorio, in particolare presso gli studi di assistenza primaria e pediatria di libera scelta, nelle sedi di CA e negli ambulatori di cure primarie, negli ambulatori territoriali, case della salute, come nei PS e per i medici del 118.
In particolare occorre chiarire univocamente il dettato dell’ ultima circolare regionale del 14.2.2020 e nella fattispecie:

  1. Devono i mmg ed i medici di CA e i medici del territorio ( ambulatori di cure primarie, specialistici, case della salute,118) lavorare con dispositivi di protezione individuale?
  2. Se sì, con quali tipi di dispositivi?
  3. Chi deve fornirle e con che tempi, stante che ad oggi, 23 febbraio 2020 nessun presidio di protezione è stato fornito a nessuno e le ASL non hanno ricevuto né fornito  tali indicazioni pratiche a nessuno?

È evidente che per garantire una corretta prevenzione e comportamenti uniformi, occorre fornire tali indicazioni.
Chiediamo, altresì, che sia fornita univoca interpretazione su come muoversi per le centinaia di richieste di visite domiciliari per sindromi influenzali che, purtroppo, ad oggi, stante l’attuale contesto normativo, necessitano di constatazione diretta  da parte del medico e non prevedono l’autocertificazione né una procedura di validazione e legittimazione del triage telefonico a scopo certificatorio.
Chiediamo pertanto, di prendere parte, come rappresentanza della categoria, al Task Force regionale per l’emergenza ncov-19, per dare un contributo fattuale e contestualizzato alle varie realtà del territorio e chiediamo che sia istituito un tavolo di consultazione permanente presso l’Ordine dei Medici di Roma, in coordinamento con gli Ordini dei Medici delle Province laziali, nel quale poter condividere le indispensabili e non più procrastinabili  iniziative operative sul territorio.
Quanto sopra nel superiore interesse della popolazione intera e della categoria dei medici della nostra Regione.
Nell’offrire tutta la collaborazione da parte della nostra organizzazione sindacale ed il supporto della società scientifica  multidisciplinare Assimefac, società accreditata al fine della elaborazione di line guida nazionali, confidiamo in un sollecito riscontro alla presente

LA SEGRETERIA REGIONALE SMI LAZIO