Lettera alla Regione Lazio su Tamponi e Sierologici

Al Presidente Regione Lazio
On. Nicola Zingaretti

All’Assessore alla Sanita’
Dr. Alessio D’Amato

Alla Cabina di Regia Regione Lazio

E p.c. Ai Presidenti dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di:
Roma
Frosinone
Latina
Rieti
Viterbo

OGGETTO: Dichiarazioni a Mezzo Stampa su Tamponi e Sierologici Negli Studi dei Medici di Famiglia.

Continuiamo a leggere sui mezzi di informazione (Messaggero 16 agosto, Agenzia Dire 24 Agosto) Dichiarazioni a firma del Vice Presidente Ordine Medici Roma, nonché Vice segretario nazionale FIMMG, unitamente alle dichiarazioni dell’ Ass. D’ Amato, relativamente alla opportunità di effettuare I prelievi sierologici anti Covid e addirittura i Tamponi molecolari per la RICERCA DEL VIRSU SARS COV 19, NEGLI STUDI DEI MEDICI DI FAMIGLIA.

RITENIAMO URGENTE E Indispensabile fare un minimo di chiarezza su un tema così importante attinente alla salute pubblica di migliaia di cittadini e che coinvolge direttamente tutta la medicina del territorio.

Le attività di sanità pubblica che coinvolgono i Medici di famiglia (Medici Convenzionati per la Assistenza primaria, in questo caso) devono essere concertate in appositi tavoli istituzionali a ciò preposti.

Abbiamo richiesto formalmente in più di una comunicazione ufficiale, sia a questa Regione che all’ Ordine dei Medici, che tutte le rappresentanze di categoria fossero presenti all’interno della task force regionale COVID, dove, invece, è presente soltanto un rappresentante di una sola sigla sindacale, non rappresentativa di tutta la medicina generale né di tutto il territorio.

Tali non condivisibili proposte, presentate da FIMMG Lazio, unitamente alle dichiarazioni unilaterali del dr. Bartoletti (Vice segretario nazionale FIMMG) e dell’Assessore D’ Amato, sui TAMPONI RAPIDI negli studi dei Medici di famiglia richiedono una doverosa e responsabile dichiarazione, a tutela dei nostri pazienti, cittadini di questa regione e degli stessi Medici di Famiglia: 

1. I medici di Famiglia del Lazio (Assistenza primaria e Continuità Assistenziale) NON HANNO MAI RICEVUTO MEZZI DI PROTEZIONE (solo sparute e insignificanti forniture spot che definire inconsistenti è eufemistico);

2. Nessuna Linea guida certa di terapia e trattamento domiciliare nei pazienti sospetti COVID trattati a domicilio;

3. Nessuna chiarezza sulle visite domiciliari ai pazienti “sospetti Covid” stante che le attività delle USCAR nel Lazio sono state finalizzate ai presidi drive in ed alle strutture sanitarie e sociosanitarie ma non alla collaborazione con la MEDICINA DI FAMIGLIA, che continua ad essere abbandonata e considerata solo alla stregua di un Bancomat dispenser di Prestazioni sanitarie, burocratiche e, adesso, infettivologiche SPOT!

4. Sicurezza negli studi medici e separazione dei percorsi: E’ talmente evidente e lapalissiano che i Tamponi debbano essere effettuati in ambienti APPOSITAMENTE DEDICATI E AD HOC, che solo aver ipotizzato la promiscuità di tale attività in uno studio medico di medicina generale , fa sorgere il dubbio che chi l’ ha ipotizzato non abbia la minima idea di cosa significa e come si svolga la attivita’ in uno studio medico di Assistenza Primaria !

– Chi l’ha proposto ha idea di cosa significhi la vestizione in sicurezza COVID?
– Lo smaltimento rifiuti altamente infetti? 
– Vogliamo fare i tamponi (rapidi o meno) insieme alle comuni visite mediche, magari di tutte le centinaia di pazienti fragili che al medico di famiglia accedono, mentre un anziano fragile esce ed un sospetto covid entra per un tampone rapido Naiv ?

Ref: ISS” Raccomandazioni per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone ororino faringeo per la diagnosi del Covi 19” 17.4.2020 

5. Gli STUDI MEDICI PRIVATI sono soggetti a regolamentazioni, normative e procedure di sicurezza e controllo completamente diverse da quelle vigenti nelle strutture pubbliche: in caso di positività a studio, di un soggetto risultato poi COVID, lo studio dovrebbe, come accade per tutte le strutture pubbliche, essere immediatamente sanificato, con allontanamento di tutti i presenti ed opportuna tracciabilità degli stessi. Come si può conciliare ciò con la assistenza continuativa e quotidiana a tutti i pazienti NON COVID e tra questi, le centinaia di pazienti fragili, oncologici, immunodepressi e cronici?

6. Chi ha proposto tali unilaterali e non condivise proposte ha considerato che in caso di positività Covid e/o di malattia Covid, il Medico di Medicina generale è privo di tutele assicurative, Inail e la copertura assistenziale dei propri assistiti sarebbe messa a rischio?

7. Nessun rimborso, inoltre, a fronte delle centinaia di euro spesi autonomamente dai Medici di famiglia per potersi proteggere: da un’indagine effettuata da SMI Lazio almeno una media di 600 -800 euro sono state spese dai medici di famiglia del Lazio per approvvigionarsi di materiale di disinfezione e DPI, con punte di 1200 € ed oltre e ciò fino a maggio us!

8. ESAMI SIEROLOGICI rapidi negli studi dei MMG: sul valore degli esami sierologici più volte la letteratura scientifica si è espressa in maniera non univoca e la stessa interpretazione non è atto rapidissimo, ma richiede attenzione clinico anamnestica poiché presenta il 20-30% di possibilità di FALSI NEGATIVI O FALSI POSITIVI. Molti pazienti potrebbero trovarsi nella fase di “finestra sierologica” (aver contratto il virus ma non aver prodotto ancora anticorpi) oppure risultare positivi, senza più, altresì essere contagiosi, con ulteriori considerazioni clinico epidemiologiche, ulteriori approfondimenti, necessità certificatorie etc.

Ref: “ development and clinical application of a rapid IGM-IGG combined antibody test for SARS-COV2 infection diagnosis. J.Med. Virol.2020 feb, 27

Stante quanto sopra vogliamo rappresentare quanto segue:

La medicina di Famiglia in Italia ha lasciato oltre un terzo dei circa 200 medici deceduti sul campo, per grossolane inefficienze ed incapacità gestionali nel corso di questa pandemia. 

I medici di famiglia non sono dispenser di prestazioni spot occasionali, bensì specialisti della persona in un’ottica olistica e di insieme e non prestazionale.
Unici gestori della cronicità di fatto abbandonata tra ingerenze assistenziali caotiche, procedure complesse e burocrazia assillante. 
Forse che i mesi di pandemia fin qui trascorsi non hanno insegnato nulla?

Lasciamo pertanto gli slogan e pensiamo ai fatti. 

E’ ipotizzabile concertare un percorso condiviso che veda tutte le figure della medicina generale convenzionata partecipare, in maniera volontaria, in appositi spazi individuati e con idoneo supporto organizzativo ed infermieristico che già vede, ad esempio, negli Ambufest dei festivi e prefestivi un eccellente modello organizzativo territoriale che può essere adeguatamente implementato per l’emergenza COVID, nel rispetto delle direttive ISS sopra citate.

Invitiamo l’assessore D’ Amato a un doveroso rigore istituzionale ed a convocare le parti per decidere serie ed urgenti strategie di azione per consentire ai medici di famiglia ed agli assistiti dei medici di famiglia di ipotizzare mesi meno complicati e caotici di quelli trascorsi.

Il Reponsabile Regionale Medicina Generale 
Dr.ssa Cristina Patrizi