Comunicato Stampa
Veneto/Covid 19: “Con i proclami si comanda, non si governa!”
Lettera aperta al Presidente della Regione, Luca Zaia
di Liliana Lora
Segretario Regionale Veneto Sindacato Medici Italiani (SMI)
Egregio Presidente,
sono una cittadina veneta, un medico di medicina generale e mi onoro di rappresentare i miei colleghi, convenzionati e non, in un sindacato che si è sempre posto come propositivo e collaborativo con gli ideali di salute pubblica, universalistica ed egalitaria sanciti dalla nostra Costituzione, nel rispetto della professionalità e delle condizioni di lavoro dei medici.
Forse per questo ho fatto molta fatica a trovare le parole per rappresentarle la mia delusione nel sentire i Suoi toni di questi giorni nei confronti della nostra categoria professionale. Era necessario e così importante per rafforzare la sua immagine utilizzare i toni e le parole che ha usato? “Rendere obbligatorio per i medici di famiglia …. in caso contrario saranno sanzionati fino anche alla revoca della convenzione”.
È il Veneto, o è un mio sogno, ad essere additato come sistema di assistenza territoriale di eccellenza? E se è così da chi pensa dipenda?
Siamo noi o no ad aver dato luogo allo splendido progetto delle medicine di gruppo integrate che per decisione regionale sono poi state bloccate nella loro completa realizzazione? Se ora fosse stato un progetto portato a termine il Veneto, egregio Presidente, non avrebbe bisogno di cooptare nessuno, perché il territorio sarebbe in grado di dare la massima risposta senza mettere a rischio colleghi, pazienti e personale collaboratore.
Ma adesso siamo ancora noi, i “peones” medici di famiglia, a dare il massimo nel venire in soccorso dei SISP ai quali manca personale e ai colleghi ospedalieri che sono sotto-organico e con carenza di posti letto. Perché il tracciamento, La informo, ormai è saltato da più di 2 settimane e tutte le azioni necessarie vengono svolte già da noi, non aiutati, non tutelati e non compresi.
Non siamo codardi, noi medici di famiglia, non ci nascondiamo per non lavorare, Presidente! Riteniamo solamente che ad un professionista (come a qualsiasi persona) si debba rispetto e si chieda collaborazione, dandogli gli strumenti per poterla offrire. La nostra preoccupazione principale è la tutela degli assistiti affetti da qualsiasi patologia (non solo COVID), ma anche dei colleghi. Non possiamo permetterci di perderne ancora per questo.
Con i proclami si comanda, non si governa! La collaborazione è sempre stata offerta ed ancora rimane perché siamo medici ed abbiamo a cuore i nostri pazienti.
Dr. Liliana Lora
Medico di Medicina Generale
Segretario Regionale Veneto SMI
Ufficio Stampa SMI