Comunicato Stampa – H16 SMI Toscana

Comunicato Stampa
H16 Toscana: “Si limitano le attività di guardia mediche intasando il 118”

Dichiarazione di Nicola Marini
Segretario Regionale Sindacato Medici Italiani (SMI)

Firenze 13 nov. – ”L’ordinanza  n. 107 della Regione Toscana che limita a mezzanotte l’attività dei medici di continuità assistenziale, più conosciute come “guardie mediche” costituisce una chiara  violazione del Dlgs 502/92,art.8, legge dello Stato, che “garantisce ai cittadini l’attività assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana” così Nicola Marini, Segretario Regionale del Sindacato Medici Italiani  commenta la misure  della Regione Toscana sulle attività delle guardie mediche.
“Si viola l’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. S’infrange pertanto il principio di legalità che sta alla base dello Stato di Diritto e della nostra democrazia. Principio che impone a tutti i pubblici poteri, Regione Toscana inclusa, anche nella emergenza Covid19, il limite invalicabile della legge”, il segretario regionale dello SMI.
“Tutte le Istituzioni chiedono, giustamente, agli abitanti del nostro paese di rispettare le regole. Lo facciano loro per prime, a qualsiasi livello di responsabilità e di potere. Lo faccia la Regione Toscana; piuttosto si assumano ancora altri medici, nel rispetto delle norme” aggiunge Marini.
“Fermare l’attività della Continuità Assistenziale a mezzanotte, lasciando solo un servizio telefonico, significa abbassare la qualità e la continuità del livello di assistenza, negando ai cittadini toscani un servizio indispensabile cui hanno diritto eticamente e giuridicamente. Significa gravare, nelle ore notturne, il servizio del 118, già impegnato allo stremo, oltre misura, dall’inizio della pandemia. Servizio la cui funzione istituzionale è il soccorso immediato in emergenza per tutte le patologie ad alta gravità e per tutte le situazioni, incidenti stradali inclusi.
Con l’ordinanza si toglie un servizio e si rischia di rendere meno efficiente un altro.
Anche qui, si viola quanto prevede l’Accordo Collettivo Nazionale in vigore per quanto riguarda la “operatività sinergica tra il servizio di continuità assistenziale e l’emergenza territoriale”. Sinergia operativa di medici con funzioni nettamente diverse, come sancisce il Patto della Salute 2014-2016, frutto dell’Accordo Stato Regioni e Province Autonome che invita le Regioni ad adottare specifici provvedimenti per assicurare percorsi differenziati  tra emergenza e continuità.
Il Piano Sanitario Nazionale va nella stessa direzione perché auspica la valorizzazione della Continuità Assistenziale al fine di decongestionare i Pronti Soccorso, evitando i ricoveri impropri, in una insostituibile funzione di “filtro”.
La  Continuità Assistenziale è  anche chiaramente menzionata fra gli  adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza, che sono la garanzia, nella lettera e nello spirito, della reale attuazione del nostro SSN ,gratuito, universale e solidale che tutto il mondo ci invidia.
Infine, tutti, ma proprio tutti, concordano sulla necessità di rinforzare il territorio per evitare l’accesso alle strutture ospedaliere che, per quanto controllate e sanificate che, è stato dimostrato, sono  la fonte più significativa di propagazione del contagio.
La Regione Toscana, con questa ordinanza, va in controtendenza, indebolendo il territorio, nelle ore notturne, per servizi e risorse umane, utilizzando le guardie mediche di giorno “per attività ambulatoriali sui pazienti con sintomi simil-influenzali”. Come se di notte queste realtà scomparissero.
Tutto questo provocherà, con l’arrivo della stagione invernale e le relative sindromi da raffreddamento, la corsa dei cittadini, giustamente preoccupati ,verso il Pronto Soccorso o verso l’ennesima chiamata al 118 per avere un consiglio o una visita medica che invece sono la precipua funzione della Continuità Assistenziale.
Il Sindacato Medici Italiani, nel recente passato, intervenne a livello nazionale riuscendo a bloccare questa riorganizzazione del servizio a tipologia h16, illegale e disfunzionale.
Lo SMI Toscana chiede alla Regione, in nome di una consolidata tradizione democratica di rispetto della legalità, di annullare tale disposizione imposta dalla ordinanza 107, nel nome della legge, del rispetto dei cittadini e dell’opportunità di non abbandonare un sistema collaudato di assistenza che deve essere rafforzato e non mutilato” conclude Marini.

Ufficio Stampa SMI