Comunicato Stampa
Regione Toscana
“Il servizio di guardia medica non sarà assicurato nella notte ai cittadini toscani.
Venga ritirata l’ordinanza regionale!”
Dichiarazione di Nicola Marini Segretario Regionale SMI Toscana
Firenze, 23 nov.- “Il Sindacato Medici Italiani della Toscana stigmatizza duramente l’ordinanza regionale 107/20 che toglie ai cittadini toscani il servizio di guardia medica notturna facendolo terminare a mezzanotte, nel quadro di un’illegale riorganizzazione del lavoro di questi medici in una fascia oraria h16, decisione assolutamente unica nel panorama nazionale, dopo che analogo tentativo fu bloccato quattro anni fa dalla rivolta dei medici di continuità assistenziale su iniziativa solitaria del Sindacato Medici Italiani nazionale”, così Nicola Marini, Segretario Regionale del SMI Toscana critica l’ordinanza della Regione Toscana.
“L’ordinanza è illegale perché viola una legge dello Stato, la 502/92, art.8 che “garantisce ai cittadini l’attività di continuità assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana”. Vìola l’Accordo Collettivo Nazionale, ACN, per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale su una questione cruciale quale l’orario di lavoro motivandolo con considerazioni “statistiche” di fascia oraria. Si fa ricorso a numeri, invece, che a valutazioni di qualità dei servizi, perseverando tagli ,invece di scegliere ulteriori assunzioni. Il Paese intero paga oggi, tragicamente, quei tagli lineari fatti in passato su ospedali ,posti letto, medici, specializzazioni. Perseverare è diabolico!”, continua Marini.
“Tutte le istituzioni giustamente, chiedono il “rispetto delle regole” Lo facciano loro per prime, lo faccia la Regione Toscana! Si proclama solennemente, in tutte le sedi, politiche ed istituzionali il “rafforzamento del territorio” ed intanto si tolgono, in Toscana, i medici di notte abbassando l’offerta di salute ai cittadini.
Si denunciano i “ricoveri impropri” nei Pronti Soccorso, luogo ad alto rischio di diffusione del contagio pandemico, ma intanto si elimina in Toscana la insostituibile funzione di “filtro” delle guardie mediche notturne, essenziale per dare un’assistenza professionale ai cittadini, in un quadro sintomatologico simile, nei mesi invernali, a quello del Covid19, con la pretesa di sostituire una visita medica vera ,a domicilio dei cittadini, con un contatto telefonico che, oggettivamente, con tutta la buona volontà del medico che risponde, non può andare oltre l’informazione, la consolazione, la raccomandazione.
Si mette seriamente a rischio la tenuta del Sistema 118 ,già impegnato allo stremo negli interventi d’emergenza costringendo questi medici, in primissima linea, a svolgere una funzione impropria utilizzando tempi e risorse umane mediche, infermieristiche e laiche del soccorso per una tipologia di intervento molto diversa.
Si toglie, invece, un servizio e si rende meno efficace un altro, eliminando quelle “operatività sinergiche” fra i due servizi previsti dalle norme vigenti e dalla stessa esperienza toscana di 23 anni di esistenza, sia del sistema di Emergenza che di quello della Continuità Assistenziale.
I cittadini delle zone disagiate della Toscana a scarsa densità abitativa, montane o insulari, saranno di fatto abbandonati a sé stessi pur avendo lo stesso diritto costituzionale all’assistenza, al soccorso, alla salute.
Lo SMI Toscana fa appello a tutti i sindaci toscani perché, nel rispetto dei LEA della continuità assistenziale, si facciano portatori di queste istanze presso tutti i livelli del potere decisionale della Regione Toscana.
Per tutte queste motivazioni SMI Toscana chiede formalmente al Presidente della Giunta regionale Eugenio Giani il ritiro dell’Ordinanza 107/20 ed il ripristino del servizio notturno della Continuità Assistenziale” conclude Marini.
Ufficio Stampa