Comunicato Stampa
“Ritardi e criticità nella gestione del concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazioni Mediche”
Lettera a Gaetano Manfredi Ministero dell’Università e della Ricerca e al Dr. Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO
di Delia Epifani, Responsabile Nazionale Sindacato Medici Italiani (SMI) Formazione e Prospettive
Roma, 5 dic. – “La gestione del concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazioni Mediche svoltosi lo scorso 22 Settembre 2020 (SSM2020) sta arrecando ai medici partecipanti e al SSN disagi incommensurabili. Tutto ciò a causa dei continui ritardi e i rinvii ormai noti che si protraggono da oltre sei mesi”, così Di Delia Epifani Responsabile Nazionale SMI Formazione e Prospettive in una lettera a Gaetano Manfredi Ministero dell’Università e della Ricerca, alla dr.ssa Maria Letizia Melina, Direzione generale del MUR e al Dr. Filippo Anelli , Presidente FNOMCeO.
“Abbiamo appreso ad oggi, dato l’ennesimo rinvio, chiediamo:
Che sia pubblicata immediatamente una data certa di presa di servizio , potendo presumibilmente immaginare che il 17.12.2020 saranno rese pubbliche le assegnazioni in seguito alla pronuncia del CdS sull’annosa questione della domanda 87. Tale data della presa di servizio dovrebbe tener conto della necessità del 70% dei futuri specializzandi di spostarsi in regioni differenti da quella di residenza, con i disagi logistici e burocratici che ciò comporta.
Che la data della presa di servizio permetta prima di essa almeno 3 sessioni straordinarie di scorrimento, al fine di ridurre ulteriormente i disagi e la perdita prematura di borse di studio, garantendo inoltre quanto previsto dal bando originale. Si ricorda inoltre che il bando prevede per ogni sessione un tempo di scelta di 4 giorni lavorativi.
Che siano usate nomine con decorrenza retroattiva per spostare la presa di servizio a inizio 2021 senza perdita di alcun fondo. Considerati i punti (1) e (2), si ritiene improbabile che la soluzione migliore per i neo-specializzandi sia il mantenimento della presa di servizio al 30/12, e che si necessiterebbe di almeno 2 settimane in più. Rientra in questo passaggio il problema dell’utilizzo dei fondi, che essendo previsti per l’A.A. 2019/2020 dovrebbero essere usati entro il 31.12.2020.
Nell’eventualità in cui questo spostamento non fosse possibile per motivi finanziari, che ci sia la massima flessibilità da parte dei Direttori di Scuola nei giorni della presa di servizio, e ancor più si richiede anche per gli specializzandi che hanno preso servizio alla data fissata la possibilità di partecipare agli scorrimenti per almeno i primi 12 giorni lavorativi (attualmente impedito da art. 10 comma 2 del bando del 24/07/20), rimettendo in gioco la borsa che viene lasciata e che lo specializzando in questione non avrà ancora percepito per il primo mese.
Che il MUR intervenga presso le Scuole di Specializzazione e le loro Segreterie per garantirne il funzionamento durante il periodo natalizio, in aggiunta a modalità esclusivamente digitali e in remoto del percorso di immatricolazione.
Che il MUR intervenga nel fornire un documento ufficiale riconosciuto dalle autorità locali che permetta ai neo-specializzandi di spostarsi liberamente tra province e regioni per le necessità relative alla presa di servizio, dato il DPCM in vigore nel periodo delle festività.
Che le USCA siano riconosciute come Continuità Assistenziale compatibile con la frequenza delle Scuole di Specializzazione. Molti dei futuri specializzandi sono impegnati in prima linea sul territorio nell’emergenza Covid-19. Le USCA potrebbero trovarsi svuotate al momento della presa di servizio, creando disagi per i pazienti e sanzioni per i medici.
Non da ultimo, è importante sottolineare come l’imbuto formativo sia lontano dall’essere superato. L’emergenza che viviamo è occasione quotidiana per ricordare la necessità di un numero consono di specialisti adeguatamente formati e di una riforma adeguata che risolva le ormai croniche problematiche della formazione medica post-laurea”.
Ufficio Stampa