Comunicato Stampa – intersindacale lazio

Comunicato Stampa
Basta propaganda politica sui giornali: occorre una seria concertazione e programmazione delle modalità e sulla tempistica per la vaccinazione anti-Covid-19

Sia SNAMI che SMI Lazio hanno chiesto da giorni un incontro URGENTE alla Regione Lazio PROPRIO per organizzare la Campagna vaccinale anti-COVID-19, avendo recepito la volontà degli iscritti al Sindacato a partecipare attivamente alla somministrazione dei vaccini alle categorie a rischio ed alla popolazione tutta, secondo i dispositivi ed indicazioni che il Ministero e l’ISS hanno stabilito.
Ad oggi nessuna risposta! solo notizie confuse e frammentarie e non rispondenti alla relata organizzativa rilasciate sui giornali!
Nell’ unico Comitato Regionale dal gennaio 2020, convocato in data 18 gennaio 2021, dopo la diffida di denuncia per comportamento antisindacale, inviata in Regione a seguito di una bozza di accordo mai discussa con le parti e verosimilmente concertata con una SOLA sigla sindacale, non abbiamo MAI ricevuto alcun documento che contenesse una linea operativa ed organizzativa efficace e utile per consentire la più ampia partecipazione dei mmg.
Chiedevamo e chiediamo:
– Revisione testo manifestazione interesse, come già ratificato dal Comitato del 18 Gennaio; Prolungamento dei tempi di adesione alla partecipazione alla Campagna vaccinale, Sicurezza delle condizioni e dei requisiti per effettuare le vaccinazioni negli Studi Medici;
– Possibilità di vaccinare su quota oraria in ambiente ASL, laddove le necessità di condizioni di studio non siano idonee a conservazione, diluizione e attesa post somministrazione;
– Consentire la vaccinazione volontaria e su quota oraria anche ai medici di CA e Medicina dei Servizi per ampliare la platea dei vaccinatori;
– Chiarezza sulla fornitura dei materiali di consumo indispensabili per i vaccini a RNA e per i multidose, a cominciare dai DPI e le siringhe idonee.
Insomma…
Solo i prerequisiti basici di una campagna vaccinale come questa, che comporta aspetti nuovi e particolari, differenti rispetto alla comune Campagna vaccinale antiinfluenzale, GIA’ PORTATA A TERMINE DAI MMG DI QUESTA REGIONE CON OLTRE 130MILA SOGGETTI GIA’ VACCINATI, NONOSTANTE PESANTI RITARDI E DISSERVIZI NELLA CONSEGNA DELLE DOSI NECESSARIE.
E INVECE ABBIAMO LETTO SOLO COMUNICATI SPOT SU DATE IPOTETICHE E MODALITA’ SCONOSCIUTE AI PIU’.
Se l’Assessore pensa che la campagna vaccinale si conduce sui giornali, vorrà dire che i MMG inizieranno a fare studio sui marciapiedi davanti alle edicole!
Tutte le informazioni incomplete o sbagliate, fornite anche da parte dagli organi di informazione, determinano solo confusione, disorientamento tra i Medici di Famiglia e tutti i medici del territorio, che non possono dare risposte certe alle richieste dei cittadini, che leggono notizie di iniziative non supportate da fatti.
La mancata adesione massiccia dei Medici di Famiglia è la ovvia conseguenza di tale incomprensibile modalità gestionale di un processo complesso quale quello vaccinale di massa che ci attende nei prossimi mesi, e sul quale deve essere fatta chiarezza fin dall’inizio, cosa che non è stata fatta dall’inizio delle vaccinazioni agli ultra80enni.
Esprimiamo massima preoccupazione per tale comportamento che configura sia un atteggiamento antisindacale che un vulnus per i cittadini.
Necessario ed urgente un TAVOLO REGIONALE PER TUTTE LE OOSS della Medicina Generale da convocare al più presto per definire tutte le incertezze in essere e determinare una adesione la più ampia possibile della categoria che vuole essere parte attiva ma avendo certezze, ed evitando inutili perdite di tempo per rispondere alle richieste, a scapito dall’attività clinica.
Se non si ripristina un regolare confronto tra le parti saremo costretti a tutelare le legittime istanze e la tutela della salute dei nostri assistiti in tutti i contesti opportuni compreso quello giudiziario.

Ufficio Stampa SMI