Comunicato Stampa
“Sottratti 71 milioni di euro in nove anni dalle retribuzioni della dirigenza medica
e veterinaria delle Marche”
Nota della FVM (Federazione Veterinari e Medici della Regione Marche)
Ancona 6 apr. – “Una perizia di parte commissionata da FVM Marche effettuata sulla base dei dati forniti dalla stessa ASUR, ha scoperto che fondi del salario accessorio degli anni dal 2010 al 2019 sono stati contabilizzati in modo non corretto dall’ASUR Marche che non li ha erogati al personale della dirigenza medica e veterinaria della regione” così una nota di FVM (SIVEMP e SMI) della Regione Marche rende pubblico il contenuto di una diffida legale inviata in data 1 aprile alla Direzione Generale di ASUR Marche.
“La perizia ha riscontrato che le diverse Aree Vaste delle Marche hanno, nel corso di molti anni, contabilizzato in modo non corretto, le risorse non utilizzate del fondo del salario dei dirigenti medici e veterinari, ridistribuite solo in parte nell’anno di riferimento ed ha potuto accertare che tra i residui indicati da ASUR (definiti “residui disponibili”) nei CCI 2018-2019, pari a 27 milioni di euro, e quelli non erogati, stimati dal Sindacato in circa 98 milioni di euro, corre una differenza pari a 71 milioni di euro per gli anni che vanno dal 2010 e al 2019”.
“Ciò costituisce un’aperta violazione delle previsioni del Contratto Collettivo Nazionale nonché una scarsa attenzione nella gestione delle risorse destinate ai medici e veterinari nelle modalità di rendicontazione alle organizzazioni sindacali: è pertanto necessaria ad opera della parte pubblica l’immediata reintegrazione dei fondi sottratti ai dirigenti medici e veterinari affinché siano restituiti agli aventi diritto”.
“È stata richiesta entro 15 giorni la convocazione di un tavolo di confronto con i sindacati della dirigenza medica per ottemperare a quanto riscontrato dal consulente di parte e per concordare le modalità di attuazione, mettendo fine a questa odiosa sottrazione di retribuzione. I medici della dirigenza medica e veterinaria non meritano questa indebita decurtazione; reclamano tutti i diritti previsti dalla contrattazione collettiva” conclude la nota.
Ufficio Stampa SMI