Comunicato Stampa
DL Sostegni: si riconosca l’indennità dei medici del 118 e si avvii la
riforma del sistema dell’emergenza territoriale
Dichiarazione di Maurizio Borgese
Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) Settore Emergenza 118
Roma 14 mag. – “Con la discussione alla Camera dei Deputati e con l’imminente approdo nell’Aula di Montecitorio per la definitiva approvazione del Decreto Sostegni è importante confermare le misure a favore dei medici del 118, già approvate al Senato della Repubblica” così Maurizio Borgese, Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) Settore Emergenza 118 sul DL Sostegni segnala la questione del 118.
“È fondamentale che i professionisti del 118 continuino a percepire l’indennità per un lavoro che deve essere riconosciuto come usurante e ad alto rischio. Molti di questi medici infatti, in Campania e in giro per l’Italia, hanno dovuto subire una vera e propria ingiustizia con l’ingiunzione di dover restituire tutte indennità aggiuntive pregresse accumulate in anni di lavoro in prima linea. Il DL Sostegni deve porre rimedio ad una irragionevole assurdità basata su una semplice interpretazione delle Asl regionali di un parere della Corte dei Conti”.
Il DL Sostegni deve confermare, una volte e per tutte, la giustezza della retribuzione aggiuntiva, nel rispetto dell’accordo integrativo regionale del 2003, tuttora vigente, per la parte che riguarda l’area dell’emergenza e per tutti i professionisti medici a cui afferiscono”.
“Adesso, però, si tratta di delineare le condizioni per una riforma strutturale del sistema118 che è stato istituito nel 1992 come Sistema di emergenza territoriale”.
“Il 118 contiene, infatti, una sua complessità gestionale del SSN perché coordina un organico costituito da centinaia di operatori (medici, infermieri, soccorritori) in postazioni territoriali distribuite strategicamente su vasti bacini territoriali. In un momento così delicato della sanità nazionale, con la pandemia in corso, il SET 118 dovrebbe essere potenziato e non depotenziato. A tal fine, aggiunge, risulta indispensabile che si apra nel Paese e nel Parlamento un confronto con le forze sindacali della categoria per avviare un percorso che punti ad una riforma strutturale del 118” conclude Borgese.
Ufficio Stampa