Comunicato Stampa
NADEF: NO all’autonomia differenziata.
“Garantiamo l’accesso pubblico e universale ai servizi sanitari”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani
Roma, 4 ott. “L’arrivo alla Camera dei Deputati della discussione della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) riporta in discussione l’autonomia differenziata, che pensavamo fosse stata archiviata dalla realtà degli avvenimenti legati alla pandemia; siamo al paradosso!” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani in una dichiarazione.
“La pandemia da Covid avrebbe dovuto generare un grande ripensamento di un modello di sistema sanitario come quello di alcune regioni del Nord (dimostratosi fallimentare nella lotta al Covid) che ha, di fatto, cancellato la rete dei servizi territoriali pubblici, affidando l’erogazione delle prestazioni domiciliari ad agenzie private e instaurato in campo ospedaliero una concorrenza tra settore pubblico e settore privato, fortemente squilibrata a favore del secondo. Si ritorna, invece, a una proposta che non tiene conto di cosa sia successo in questi due anni di pandemia. Il covid 19 è stato arginato solo grazie all’azione di coordinamento dello Stato!”.
“Siamo contrari, per queste ragioni, a qualsiasi ipotesi che metta in pratica uno stravolgimento dell’azione redistributiva dello Stato legata alla fiscalità generale e alla gestione in toto di servizi come quelli erogati dalla sanità, alle regioni senza più una compartecipazione nazionale”.
“I cittadini delle regioni più deboli godono di un minore livello di servizi pubblici, in quantità e in qualità, rispetto agli altri italiani; particolarmente nella sanità e nell’assistenza. In questo senso, con l’autarchia regionale, cioè attribuendo ai territori che esprimono un PIL più alto regionale maggiori servizi, il Servizio Sanitario Nazionale potrebbe abbandonare il suo carattere omogeneo e trasformarsi in una somma di servizi sanitari regionali”.
“Siamo dinanzi ad un affossamento dello stato sociale, così come è stato disegnato in questi ultimi anni. In questo modo non si rispetterebbe quello che prevede l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, in tutto il territorio della nostra Repubblica.
Ribadiamo per queste ragioni il nostro incondizionato sostegno a favore di un servizio sanitario pubblico, equo, accessibile e universale e la nostra contrarietà all’autonomia differenziata” conclude Onotri.
Ufficio Stampa