Comunicato Stampa
Giornata della memoria per le vittime della pandemia: “Occorrono nuove tutele per medici di medicina generale e medici liberi professionisti ancora esclusi”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI)
Roma 18 mar. – “La tragedia del Covid 19 in Italia ha causato centinaia di migliaia di morti e tra questi quasi 400 medici italiani, deceduti a seguito del loro lavoro nell’assistenza ai pazienti. Una catastrofe umana e sociale! Le centinaia di medici deceduti a causa della pandemia, dovrebbero spingere il Governo ad intervenire per il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro a seguito di contagio da Covid19” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani commenta la giornata della memoria per le vittime della pandemia.
“Il sacrificio più di circa 400 medici, di cui più della metà medici di famiglia, deve servire per far estendere le tutele sul lavoro a tutta la categoria. Il Governo e il Ministro della Salute prendano atto di questa discriminazione e mettano urgentemente in campo uno strumento normativo adeguato che riconosca ai medici di medicina generale e a quelli convenzionati le tutele previste per tutti gli altri lavoratori anche coinvolgendo gli istituti assicurativi privati che al pari di Inail non prevedono tale tipo di copertura. I medici convenzionati devono poter usufruire della copertura assicurativa, a partire dal riconoscimento da parte dell’INAIL dell’infortunio sul lavoro e di riconoscimenti economici adeguati nel caso di decesso dovuto a cause di lavoro, come quella da contagio da virus”.
“Sono stati spesi miliardi di euro per questa pandemia, sono stati adottati provvedimenti legislativi di urgenza atti a fronteggiarla a dimostrazione che quando la politica vuole, può. Nel caso del riconoscimento degli infortuni dei medici sembrerebbe che la categoria non valga nemmeno un grazie da parte delle istituzioni. Cosa bisogna aspettare ancora? I medici devono essere tutelati come ogni altro lavoratore a partire dalla loro salute, preservando la loro funzione nei confronti dei pazienti”.
Ufficio Stampa