Carissimi Tutti.
Il 2018 si chiude con la celebrazione dei 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale. Un Servizio Sanitario Nazionale che è nato da un sogno: rendere uguali tutti gli uomini e donne, a prescindere dal loro ceto e dal loro contesto economico, dinnanzi alla malattia.
A questo hanno lavorato coloro che ne furono gli ispiratori, a ciò abbiamo contribuito, e continuiamo a farlo, tutti noi con il nostro lavoro quotidiano .
Con la modifica del titolo V della Costituzione, con cui si è attribuito più potere alle autonomie regionali, purtroppo, abbiamo assistito alla nascita di 21 sistemi sanitari che viaggiano a velocità diverse e la differenza tra la vita e la morte, la salute e la malattia, spesso, è sancita dal luogo dove abbiamo avuto la fortuna o la sfortuna di nascere o di vivere.
Questi sono stati gli anni dell’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione. Pareggio di bilancio che va ad incidere su altri diritti incomprimibili sanciti dalla nostra carta costituzionale: il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro, il diritto alla salute.
Sul diritto alla salute, soprattutto, dieci anni di politiche di austerity hanno prodotto un bilancio disastroso: milioni di persone che non hanno più la possibilità di accedere alle cure, operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento e di cattiva organizzazione .
La grande fuga verso il privato, sia dei pazienti paganti che degli operatori sanitari, ha prodotto come risultato un impoverimento del sistema e in termini di risorse economiche che umane.
Senza considerare che il nostro Sistema Sanitario rappresenta, forse, la più grande infrastruttura del nostro paese.
E i sindacati ? I sindacati, come i partiti politici, sono, nei sondaggi, al minimo del loro gradimento storico. Ma il diritto alla rappresentanza sindacale, sancita dalla nostra Carta Costituzionale, è il mezzo teso ad affermare e rivendicare le tutele dei lavoratori, è lo strumento per partecipare attivamente all’organizzazione dei contesti in cui si sviluppa la nostra professione, è la possibilità di poter dare un contributo alle scelte dei decisori istituzionali, raccogliendo le istanze che provengono dagli iscritti.
È questo il senso più profondo, antico, ma anche attuale, dell’essere e fare Sindacato.
È questa la mission del Sindacato dei Medici Italiani, la cui azione politica, tra le altre cose, è attenta alle pari opportunità e alle giovani generazioni.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i quadri dirigenti che hanno contribuito e stanno contribuendo a battaglie sindacali importanti: Ottenere per i 900 Medici Inps finalmente una convenzione, come quella dei MmG, per mettere fine a 30 anni di precariato.
Istituire una scuola di Specializzazione in Medicina Generale che riconosca, finalmente, pari dignità retributiva e formativa a tutti coloro impegnati nella formazione post laurea.
Stiamo lottando per un contratto unico per i medici del 118, e contro la demedicalizzazione delle ambulanze; per il tempo pieno di tutti i medici del SSN, al fine di dire basta, alla precarietà e sottooccupazione.
Ci stiamo occupando della sicurezza delle cure che non può e non deve essere scissa dalla sicurezza degli operatori. Basta violenze sui luoghi di lavoro.
Abbiamo fatto in modo, in Piemonte, di fermare la liberalizzazione delle prescrizioni ( farmaci, visite, esami) che, oggi, sono esclusivo appannaggio dei Medici di MG con un regolare rapporto di convenzionamento con il SSN.
In Lombardia stiamo portando, da anni, avanti la vertenza contro l’esternalizzazione del servizio di Medicina Generale.
Negli ospedali ed aziende siamo presenti per aiutare i colleghi in difficoltà, strozzati da orari di lavoro improponibili e sfruttati per straordinari non retribuiti.
Vogliamo che venga riconosciuto il valore del lavoro usurante , soprattutto notturno.
Abbiamo presentato e depositato degli emendamenti alla legge di bilancio, speriamo di riuscire a raccogliere qualche frutto.
Sicuramente non ci fermeremo, perché per il prossimo futuro ci aspettano sfide importanti.
Lo SMI è vivo e opera in tutto il Paese, lo dicono le decine di vertenze che abbiamo affrontato su tutto il territorio e con una capacità di coinvolgere i nostri iscritti, i nostri dirigenti, le nostre strutture regionali.
Ci siamo dotati, da giugno a ora, anche di nuovo SMI Servizi:
un nuovo ufficio stampa, che ci funge anche da ufficio legislativo; la consulenza di un ingegnere informatico che ci sta aiutando a ricostruire un nuovo sito più funzionale ed interattivo con gli iscritti, una redazione Web che ci aiuta a diffondere contenuti, informazioni e messaggi su Internet e sui social, un nuovo studio legale che ci sta seguendo le questioni prettamente sindacali, e per la consulenza ed assistenza agli iscritti, un nuovo studio commerciale per assistenza fiscale e contributiva a chi ce ne fa richiesta.
Insomma, grazie alla nostra nuova Segreteria Organizzativa ci stiamo mettendo in marcia.
Chiudo questa mia con un saluto affettuoso al nostro Presidente Emerito Peppino Del Barone che da poco chi ha lasciato. Peppino del Barone è stato uno dei padri fondatori del nostro sindacato e , nel corso della sua esistenza, ha dato, nel nostro paese, un grande contributo alla valorizzazione della figura del medico di famiglia.
Un grazie alla Segreteria Nazionale e alle Segreterie Regionali dello SMI per il gran lavoro svolto in questi mesi.
Un grazie alle donne e gli uomini dello SMI per il loro sostegno, per averci creduto e per continuare a crederci.
Nel concludere, auguro a voi e ai vostri cari un Sereno Natale 2018 e un Felice Anno Nuovo.
Pina Onotri – Segretario Generale SMI