Comunicato Stampa
“Riconoscimento delle tutele per i medici di medicina generale e parità di genere nella professione medica, sono il nostro contributo alla conferenza della Fnomceo sulla questione medica”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI)
Roma, 21- aprile “Abbiamo accolto con interesse la proposta della Fnomceo di partecipare al confronto sulla questione medica che è stata messa a dura prova dalla pandemia. Il lavoro dei medici è cambiato e la categoria ha subito grandi trasformazioni. Per queste ragioni riteniamo non più procrastinabile il riconoscimento di tutte tutele per i medici di medicina generale convenzionata e una piena parità di genere nella professione medica” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani alla conferenza della Fnomceo sulla questione medica.
“La centralità delle questioni relative al superamento delle disparità di genere viene ribadita anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per rilanciare lo sviluppo nazionale in seguito alla pandemia. Il Piano, infatti, individua la parità di genere come una delle tre priorità trasversali perseguite in tutte le missioni che compongono il Piano. Proponiamo, per questo, che il Ministero della Salute, sentito il Ministero delle Pari Opportunità, proponga una o più sezioni tematiche per esaminare la condizione delle donne medico in medicina generale convenzionata e in medicina ospedaliera. Vorremmo, inoltre, estendere il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere al comparto della medicina generale convenzionata con la previsione della pubblicazione di un report annuale sul sito del Ministero della Salute. In questa pandemia sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla vita familiare e personale”.
“Siamo del parere che il Governo debba partire subito per mettere mano alla questione medica e prevedere già nella prossima Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) che dovrà essere presentata alle Camere entro settembre prossimo, una voce, nell’ambito della spesa sanitaria, destinata alle tutele dei medici della medicina convenzionata.
Chiediamo al Governo lo stanziamento di euro 50.000.000 nella prossima legge di bilancio per l’anno finanziario 2023 e per il bilancio pluriennale per il 2023-2025 per le tutele dedicate ai medici di medicina generale convenzionata, nell’ambito del rinnovo dei contratti e delle convenzioni del personale del SSN. Tale spesa dovrà poi successivamente perfezionata in sede di discussione contrattuale per la definizione dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) 2018 – 2020 per i medici di medicina generale non ancora attualmente discusso.
Le tutele a cui bisogna puntare, per dare risposte immediate ai medici, sono in via primaria il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, il diritto alle ferie, alla maternità assistita, i permessi per malattia, misure certe in materia di sostegno ad handicap e per le sostituzioni per poter fruire del riposo, nonché politiche continuative per le pari opportunità. Da queste priorità bisogna far riparte la questione medica” conclude.
Ufficio Stampa