Comunicato Stampa – omlatina_proposte

Comunicato Stampa
“La carenza dei medici di medicina generale, la situazione normativa attuale e le proposte dello SMI”

Le proposte scaturite dall’incontro pubblico tenuto
in diretta streaming sul canale Facebook dell’Ordine dei Medici di Latina
 

Latina 6 mag -. “Questo è il quarto incontro informativo sulla medicina generale, gli altri eventi svolti nei mesi scorsi hanno visto collegati migliaia di medici non solo di Latina ma di tutt’Italia. L’Ordine dei Medici di Latina è aperto a    collaborazioni che siano in grado di informare i medici sugli sviluppi delle politiche e sulle norme che riguardano la loro professione. Reputo molto importante questa discussione perché riguarda, tra l’altro, i contenuti dell’Accordo Nazionale Collettivo di medicina generale e la carenza di medici che si registra anche nella provincia di Latina” così Giovanni Maria Righetti, Presidente dell’Ordine dei Medici di Latina ha dichiarato aprendo l’incontro.
“La carenza dei medicina di medicina generale che si riscontra  in provincia di Latina è dovuta sia ad una mancata politica di programmazione sanitaria in merito al fabbisogno di medici occorrenti per il territorio, sia al pensionamento di molti medici giunti all’età pensionabile. La mancanza di medici è particolarmente sentita nei piccoli centri abitati del nostro territorio” così Luigi Martini SMI dell’ASL Latina.
“Siamo attivi da sempre per risolvere a Latina la carenza dei medici e su questo abbiamo avuto anche interlocuzioni con esponenti del Parlamento al fine di individuare proposte legislative che risolvano questa grave vulnus al diritto alla salute” così Giuseppe Dei Giudici Segretario dell’Ordine dei Medici di Latina.
“Il livello della contrattazione integrativa regionale risente del percorso nazionale  non sempre lineare, anche se va evidenziato che questioni importanti sono demandate a livello regionale a partire dall’individuazione del massimale dei pazienti,  fino alla costituzione della rete territoriale di medicina e delle modalità di partecipazione dei medici di medicina generale alle Case di Comunità. Sottolineo che quest’ultima questione deve essere ancora delineata chiaramente. Siamo per questo molto preoccupati e attediammo dalla Regione Lazio parole chiare”, così Cristina Patrizi, Responsabile Regionale Area Convenzionale SMI Lazio.
“La grave carenza dei medici di base si allarga a macchia d’olio. Interi quartieri privi di questo presidio sanitario fondamentale e si evidenziata durante questa pandemia cittadini che di colpo non sanno più a chi rivolgersi, costretti a fare i pendolari tra mille disagi per raggiungere il medico di base più vicino questo è all’impossibilità del sistema di formazione di sopperire ai pensionamenti. Quindi si verifica che sono più i medici convenzionati in età della pensione che vanno via dal sistema sanitario nazionale mentre i giovani medici, nonostante l’aumento delle borse di studio sono in numero minore immessi nella professione” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI).
“Sotto i riflettori è il sistema di formazione che è legato alle borse di studio erogate dalle Regioni. Siamo in presenza di alcuni territori che hanno più borse di studio di altri: questa scelta dipende anche dai budget regionali. Per questo siamo da sempre per l’istituzione di una scuola di specializzazione di medicina generale che pianifichi a livello nazionale il fabbisogno di medici di medicina generale.
I giovani medici, quindi si ritrovano davanti a   questo scoglio dovuto al sistema formativo. Allo stesso tempo i ritmi di lavoro, gli stipendi, la mancanza di tutela sul lavoro, disincentivano i giovani medici a scegliere la professione di Mmg.
La professione medica è sempre meno appetibile per i giovani anche perché la medicina sta volgendo. Se osserviamo l’ultimo Rapporto “Le donne nel servizio sanitario nazionale” del 2021, cogliamo il dato che il mondo della sanità italiana ha sempre di più una marcata componente femminile. Il 68% circa del personale del Ssn è costituito da donne, e guardando al futuro è facile presumerne che gli orizzonti si tingeranno sempre più di rosa. Un dato su tutti: tra i medici under 45, il 63,5% sono donne”.
“Nell’ACN recentemente approvato non si affrontano le cause della carenza dei medici di medicina generale. L’ANC è datato ed impostato prima della pandemia e non all’altezza delle necessità di una svolta. La nostra iniziativa è protesa ad aprire da subito la contrattazione per il nuovo ACN 2019 2021 per poter contare sulle risorse e sulle riforme previste dal PNRR” conclude Onotri.

Ufficio Stampa