Comunicato Stampa – decretobollette_gioria

Comunicato Stampa
Decreto Bollette, emendamento delle Regioni

Lettera al Direttore
La medicina territoriale considerata cenerentola delle branche mediche
di Gian Massimo Gioria, Responsabile Nazionale Area Convenzionata Sindacato Medici Italiani (SMI)

Roma 26 apr. 2023

Gentile Direttore,

l’ emendamento della Commissione Salute delle Regioni propone il nuovo articolo 16 bis al Decreto Bollette e  prevede che fino al 31 dicembre 2026 i medici in possesso del diploma di medico chirurgo specialista, che hanno prestato servizio nel SSN per almeno tre anni, possono esercitare la professione di medico di medicina generale, previo svolgimento di un corso teorico/pratico di tre mesi da tenersi con il supporto di un medico di medicina generale con funzioni di tutor, è per noi  inaccettabile. A nostro avviso siamo dinnanzi a una nuova proposta di una politica cieca e sorda che considera la medicina territoriale la cenerentola delle branche mediche.
Come al solito non si vuol vedere qual è la realtà: le carenze non si risolvono con provvedimenti tampone ad isorisorse svilendo la professione della medicina generale ma investendo corposamente nelle zone carenti, molto spesso disagiate e disagiatissime, allocando bonus aggiuntivi a bilancio per chi lavora in queste zone, fornendo gli strumenti adeguati di lavoro, deburocratizzando i carichi e le responsabilità burocratiche.
Diventa indispensabile, inoltre, superare il corso triennale di formazione e creare la scuola specializzazione di medicina generale quinquennale finalmente dando pari dignità ad una specializzazione vera, che prende in carico il cittadino ed espleta le cure essenziali per il benessere e la salute della popolazione.
Non vorremmo fare nessun proclama ma avviare  un confronto serio e necessario per capire se la politica intenda davvero affrontare e risolvere il problema delle carenze in medicina generale, oppure, come sempre, sbagliare programmazione, continuare a disinvestire e spazzare via ciò che resta del servizio pubblico con emendamenti di facciata, svilenti, assolutamente non attrattivi e che, paradossalmente, aumenteranno i conflitti.

In allego l’emendamento.

Ufficio Stampa