Comunicato Stampa:
DL Calabria: “Superare la Carenza di Medici. Varare la Specializzazione in Medicina Generale”
Dichiarazione di Pina Onotri
Segretario Generale SMI
Roma, 8 maggio –
“Il DL Calabria è un primo passo avanti per ovviare alla carenza di medici risultante da 10 anni di errata o nulla programmazione. Condividiamo la necessità di assicurare i servizi essenziali alla cittadinanza e nel contempo dare una risposta anche a quei colleghi che, pur in assenza dei requisiti, hanno ricoperti incarichi precari, spesso esternalizzati e mal pagati, soprattutto nell’aree della medicina di urgenza- emergenza” ha dichiarato Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI, commentando il DL Calabria in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera.
“Da questo momento in poi, però, deve essere superata la fase emergenziale. È necessaria una politica chiara sulla formazione post – laurea con l’istituzione di un concorso unico nazionale per specializzazioni che devono necessariamente ricomprendere anche la medicina generale” aggiunge Pina Onotri.
“La nascita di un dipartimento misto Università – medici di famiglia in Liguria, progetto che ha visto partecipe la mia parte sindacale, è una pietra miliare verso la specializzazione in Medicina Generale e vede, in modo positivo, coinvolto il territorio”.
“C’è necessità che i giovani specializzandi possano formarsi anche in strutture ospedaliere, come avveniva un tempo per gli assistenti in formazione. È necessario mettere in atto tutte le strategie possibili per evitare soluzioni fantasiose come richiamare medici pensionati in servizio o importarli da altri paesi, mentre abbiamo centinaia di giovani colleghi, imbrigliati nell’imbuto formativo, che vivono la condizione d’ inoccupati o sottoccupati o peggio, ancora, che abbandonano il nostro paese” aggiunge ancora Onotri.
“La professione medica va tutelata e rilanciata nel nostro Paese; anche la discussione, in corso, sull’ACN (Accordo Collettivo Nazionale) deve essere un punto di svolta. L’ultima riunione alla SISAC non è stata di aiuto, in questo senso, perché non vi sono state garanzie nazionali sulle risorse per la categoria medica; anche per l’assenza di un quadro certo che si determina la fuga di camici bianchi dal Servizio Nazionale Sanitario. Le trattative in SISAC non sono incoraggianti per chi vuol intraprendere la carriera di medico di medicina generale perché la retribuzione è sempre al palo e con il Regionalismo Differenziato, che incombe, si complica il quadro delle tutele per la salute in Italia”.
“Ci auguriamo, che il Decreto Calabria, oltre a rispondere all’emergenza della carenza dei medici in Italia, sappia dare risposte e tutele ai medici e ai pazienti calabresi” conclude Onotri.
L’Ufficio Stampa SMI – Per info: ufficiostampa@sindacatomedicitaliani.it