Comunicato Stampa:
Patto della Salute: “Non valorizzato il ruolo del medico di medicina generale.
Poche risorse per i rinnovi contrattuali dei medici”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani
Roma, 18 dic. – “Il Patto della Salute appena approvato della Conferenza delle Regioni è un provvedimento con luci ed ombre” ha dichiarato di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, nel commentare il varo del Patto della Salute 2019-2022 alla Conferenza delle Regioni.
“Vi è l’impegno di aumentare la spesa per il personale in tre anni, con alcune misure che potranno favorire l’assunzione di un migliaio di nuovi contratti per medici specialisti e altre misure finalizzate all’assunzione di personale. Allo stesso tempo giudichiamo positivo la revisione della normativa sul super ticket con la sua abolizione nel corso del prossimo anno di quello sulle prestazioni specialistiche” continua Pina Onotri.
“Non ci convince, invece, quanto previsto per la riorganizzazione delle cure primarie. Il processo di riordino della medicina generale se ci dovrà essere, deve, necessariamente, prevedere risorse certe per i rinnovi contrattuali dei MMG. Questa scelta non è più rinviabile a forte della cronica carenza di medici di famiglia, unitamente al fenomeno dell’emigrazione di giovani professionisti all’estero.
In questa direzione ci aspettavamo che nel Patto della Salute fosse contemplata la necessità di una revisione del sistema di formazione anche per i medici di medicina generale, prevedendo l’istituzione di una scuola di specializzazione ad hoc. Sulla carenza di medici occorrerebbero scelte di fondo come, ad esempio, un piano straordinario di assunzioni in tutto il paese ed è mancato il coraggio di investire sul medico di MMG come regista della offerta sanitaria per i cittadini”.
“Sui fondi integrativi manteniamo le nostre riserve, visto che sempre più stanno diventando sostitutivi dell’offerta pubblica, per di più va ricordato che gli stessi fondi integrativi vengono sovvenzionati dalla collettività generale. Lo SMI vigilare affinché il sistema sanitario nazionale mantenga il suo carattere pubblico ed universalistico”, conclude Onotri.
L’Ufficio Stampa SMI