Comunicato Stampa:
Sull’inizio attività formative Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale Triennio 2019-2022
Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente FNOMCeO
di Delia Epifani, Responsabile Nazionale SMI Formazione e Prospettive
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. G. Conte
Al Ministro della Salute
Min. R. Speranza
Al Presidente FNOMCeO
Dott. F. Anelli
Oggetto: Inizio attività formative Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale Triennio 2019-2022
L’emergenza sanitaria generata da Covid-19 sta mettendo a durissima prova il SSN, in tutti i suoi aspetti: l’assistenza ospedaliera, l’assistenza territoriale, i DPI, la mancanza di medici formati. In questo contesto, si colloca la vicenda che sta interessando migliaia di giovani medici vincitori del concorso per l’ammissione al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG). Questi medici hanno sostenuto il concorso per l’ammissione al CFSMG per il Triennio 2019-2022 il 22.01.2020, con inizio delle attività programmato per la metà del Marzo 2020.
Tralasciando la bizzarra situazione di un concorso svolto nel Gennaio 2020 per l’accesso ad un corso che sarebbe dovuto iniziare nel 2019, come testimoniato dal Triennio formativo di competenza, la condizione dei giovani futuri corsisti è diventata ancora più assurda (e preoccupante) con l’esplosione della pandemia da Covid-19. Dopo alcune incertezze iniziali, l’inizio della loro attività è stato rimandato al 15 Maggio 2020. Sembrava decisione certa, ma non lo era affatto: notizia recente è che l’inizio è ulteriormente rimandato a Settembre 2020.
Come Area Formazione e Prospettive del Sindacato Medici Italiani abbiamo riflettuto molto su quale potesse essere la soluzione migliore per i futuri corsisti in un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo. E’ evidente, infatti, che nel contesto che abbiamo vissuto, con ospedali riorganizzati in funzione del Covid, visite ambulatoriali programmate sospese e accesso agli ambulatori di Medicina Generale estremamente ridotto, la presenza dei corsisti e lo svolgimento del loro tirocinio (purtroppo) osservazionale era decisamente poco formativa. A questo si aggiungeva poi il problema dei DPI, di cui è nota la carenza in tutte le strutture sanitarie e di cui i corsisti avrebbero dovuto essere dotati per poter svolgere il loro tirocinio in sicurezza. Per rispettare la non sospensione delle attività prevista dal DPCM 08.03.2020 e a riprova di ciò, in molte Regioni, il tirocinio dei medici dei Trienni 2017-2020 e 2018-2021 è stato riprogrammato: sono state avviate modalità di didattica a distanza per sopperire all’impossibilità di svolgere lezioni frontali e l’attività pratica è stata riconvertita dove possibile. E’ evidente che, vista la situazione, i medici del futuro Triennio 2019-2022 non potevano iniziare il corso in sicurezza e con un buon livello formativo.
Questa soluzione ci è sembrata utile per tamponare la Fase 1 della gestione dell’emergenza, proprio perché, paradossalmente, l’inizio del corso per il Triennio 2019-2022 avrebbe comportato uno svantaggio formativo per i neo-corsisti. Adesso, però, questa situazione è diventata inaccettabile.
L’Italia si organizza per ripartire con la Fase 2, quella della convivenza con il virus, e per i corsisti l’unica risposta è un continuo rinvio dell’inizio del corso. Migliaia di medici sono così lasciati in un limbo, senza poter accedere alla borsa di studio che hanno regolarmente vinto, con contratti d’affitto e polizze assicurative già stipulate in vista del paventato inizio del corso al 15 Maggio e senza alcuna possibilità di iniziare un percorso formativo che serve non solo a loro ma anche all’intero SSN, vista la carenza di medici di famiglia già in atto e che andrà peggiorando negli anni con l’avvento della gobba pensionistica.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, è importante sottolineare che l’inizio del corso a Settembre comporterà per i corsisti del Triennio 2019-2022 l’impossibilità a presentare in tempo la domanda di inserimento in graduatoria regionale nel 2022. Secondo l’Art. 15 dell’ACN novellato dall’Art. 2 dell’ACN 2018, tale domanda può essere presentata da chi è in possesso del “titolo di formazione in medicina generale, o titolo equipollente, come previsto dal D.lgs.17 agosto 1999, n. 368 e successive modifiche e integrazioni. Possono altresì presentare domanda di inserimento in graduatoria i medici che nell’anno acquisiranno il titolo di formazione. Il titolo deve essere posseduto ed autocertificato entro il 15 Settembre ai fini dell’inserimento nella graduatoria provvisoria di cui al comma 5.”
E’ evidente quindi che l’inizio del corso a Settembre comporterà una scadenza dei termini utili e, di conseguenza, l’impossibilità di accedere alle Aree Carenti di Continuità Assistenziale e Assistenza Primaria per i futuri medici di famiglia.
E poi: cosa accadrà quando ci sarà il concorso per il corso 2020-2023? Che formazione avranno i colleghi dei due trienni? Si sovrapporranno le loro attività formative? E quale sarà la qualità di questa formazione?
Siamo consapevoli delle difficoltà gestionali che si sono venute a creare, ma riteniamo profondamente ingiusto e lesivo per i futuri medici in formazione il rinvio dell’inizio delle attività che, de facto, comporterà uno slittamento di un intero anno nella formazione dei giovani medici di famiglia.
Per questo chiediamo che l’inizio del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il Triennio 2019-2022 inizi in sicurezza entro giugno 2020.
Siamo proprio sicuri di voler penalizzare la medicina territoriale dopo che una pandemia ha messo in evidenza tutta la sua importanza?
Confidando in una celere risposta, si porgono cordiali saluti.
Roma, 08.05.2020
Dott.ssa Delia Epifani |