Comunicato Stampa – MMG: “Non solo morti e non indennizzati, ma anche sanzionati!” Nota SMI Lombardia

Comunicato Stampa:
Medici di medicina generale:
“Non solo morti, non solo non indennizzati, ma anche sanzionati!”

Nota SMI (Sindacato Medici Italiani) della Lombardia

Milano, 6 luglio – “Un medico di medicina generale, a Bergamo, ha ricevuto una visita a sorpresa degli ispettori dell’ATS (Agenzie di Tutela della Salute) che l’hanno sanzionato perché non aveva la porta chiusa, né il citofono allo studio. In sala di attesa vi era una persona  venuta senza appuntamento e non aveva misurato la temperatura. Siamo al paradosso: non solo morti, non solo non indennizzati, ma anche sanzionati!”, così una nota SMI (Sindacato Medici Italiani) della Lombardia, commenta il caso di un sanzionamento di un medico di famiglia da parte della Regione Lombardia.
“Il fatto è molto grave ed arriva pochi giorni dalla mancata conferma del contratto del direttore delle cure primarie della ATS che ha coordinato i medici di MG durante il disastro del Covid”.
“Se dovesse continuare questa propensione vessatoria contro la categoria medica   occorrerà valutare seriamente d’intraprendere tutte le azioni, compreso quello dello sciopero con il coinvolgimento di tutte le organizzazioni di categoria, per riappropriarci del nostro lavoro e del nostro futuro”.
“Siamo, invece, informati, che tutti gli studi medici, in Lombardia, così, in tutto il Paese, sono a norma, forniti di campanelli, osservano le norme anti contagio stabilendo che i loro pazienti possono recarsi ai propri studi previo contatto telefonico ed appuntamento, con igienizzante e mascherine per tutti”.

“Non possiamo continuare a lavorare sotto i ricatti, dopo che abbiamo lavorato in condizioni difficili, contro l’ondata pandemica. Questo clima di caccia al medico deve finire. Le responsabilità del disastro del Covid, della mancata prevenzione, delle morti di tanti colleghi, dei decessi nelle case di riposo sono da attribuire alla mala gestione dei decisori politici. Di questo vorremmo avere conto e non essere perseguitati” conclude la nota SMI Lombardia.

Ufficio Stampa SMI