Comunicato Stampa:
Lettera Aperta: “Si valorizzino i medici del territorio”
di Francesco Pazienza
Segretario Regionale SMI Puglia
Bari, 6 luglio – Una lettera aperta inviata dal segretario regionale della Puglia, Francesco Pazienza, del Sindacato Medici Italiani a tutte le istituzioni politiche locali, ai direttori generali delle Asl provinciali e alla Fimmg e Snami per chiedere che venga valorizzata la figura dei medici sul territorio.
“Preso atto del comunicato stampa della ASL di Foggia n° 53/2020 sull’Assistenza Domiciliare Integrata ci vengono in mente alcune inevitabili riflessioni” dichiara Francesco Pazienza, segretario regionale SMI Puglia.
“Da sempre il sindacato che rappresento, il Sindacato Medici Italiani, auspica la riorganizzazione e il potenziamento della sanità territoriale. Non possiamo, quindi, non essere d’accordo rispetto a tutte le iniziative che vanno in tale direzione; ciò anche in considerazione della recente esperienza legata alla pandemia Covid che ha mostrato la necessità di una sanità territoriale forte e organizzata. Un territorio strutturato per dare risposte di salute e per evitare, così, che la struttura Ospedaliera si trovi a fronteggiare da sola una eventuale fase di emergenza con l’effetto valanga che abbiamo vissuto nella recente pandemia”.
“Notiamo, dalle dichiarazioni sui media, la convergenza del mondo scientifico, degli esperti del settore sanitario e della informazione circa il ruolo fondamentale della medicina di famiglia, dei medici ed operatori sanitari che lavorano sul territorio e la netta censura, a parole, del cosiddetto modello lombardo (deriva privatistica, visione ragionieristica della sanità e ridimensionamento della sanità territoriale).
A parole perché, secondo noi e speriamo di sbagliarci, molte regioni, tra cui certamente la Puglia, contrarie al modello lombardo poi lo ripropongono nei fatti.
Il progetto regionale H-Casa è un esempio in cui il territorio attraverso l’uso di piattaforme riduce il professionista che vi opera al ruolo di operatore di call center e di mini C.U.P (centro unico di prenotazione). Anche nel comunicato sopra citato leggiamo tale impostazione!
Speriamo di sbagliare ma l’impressione è questa. L’offerta tecnologica quale la telemedicina, monitoraggio in remoto e piattaforme sono strumenti certamente utili al lavoro del medico ma non potranno mai sostituire la clinica e la relazione medico-paziente.
Immaginare una sanità fondata sul rapporto paziente/dr. Google o l’ambulatorio medico quasi come un punto bancomat significa immaginare una sanità territoriale disumana che ci spaventa come medici e ci terrorizza come cittadini!
“L’invito è dunque di concordare con i medici che operano sul territorio, non di “incontrare” i medici come si dice nel comunicato.
La sanità deve continuare a muoversi, come prevede la L. 833/78 e la L. 502/92, su due direttrici: ospedale e territorio e quest’ultimo va potenziato certamente con l’ausilio della tecnologia ma valorizzando le figure dei medici di famiglia e dei medici che operano sul territorio insieme agli infermieri e ai collaboratori di studio, come dimostrano quelle realtà ove tale modello, per iniziativa dei medici, è già operante” conclude Pazienza.
Ufficio Stampa SMI