Comunicato Stampa
Ferma la convezione per i Medici Fiscali
“Un danno per tutta la categoria. Diffidato l’INPS”
Dichiarazione di Piera Mattioli
Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani Settore Medici Fiscali
Roma, 8 febbr. – “La non entrata in vigore della convezione tra l’INPS e le organizzazioni sindacali rappresentative dei medici di medicina fiscale per regolare i rapporti finalizzati alla effettuazione degli accertamenti medici prevista per il 1 febbraio scorso rappresenta un gravissimo vulnus ai diritti dei professionisti dell’intero settore” così Piera Mattioli, Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) Settore Medici Fiscali, rende pubblica la diffida inviata all’INPS per la mancata entrata in vigore della convezione stipulata a luglio 2020 e che doveva essere operativa già dal primo giorno di questo mese.
“Prima di questa diffida abbiamo scritto più volte all’INPS – continua Mattioli- avendo risposte evasive. Ci è stato detto che prima la convenzione era presso i ministeri competenti per le approvazioni; poi che il ritardo della firma era causato responsabilità della crisi di Governo; poi ancora che il ritardo era dovuto alla responsabilità di alcuni funzionari ministeriali che non avevano individuato alcuni dati per stipulare la convezione. Davanti a questa indeterminatezza abbiamo assunto una iniziativa che tutelasse i medici fiscali”.
“Dopo decenni di precariato, di grandi sacrifici, non possiamo non vederci riconosciuti diritto come il versamento dei contributi Enpam, il primo mese di malattia riconosciuto, la indennità di disponibilità mensile e il numero fisso di 90 visite mensili: tutte questioni contenute nella convenzione. Regolarizzare il rapporto di lavoro dei medici fiscali rappresenta una questione di civiltà che non può essere più rimandata! Di questa grave situazione abbiamo investito il dott. Filippo Anelli Presidente Fnomceo, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, per sollecitare anche un suo intervento” conclude Mattioli.
QUI la diffida all’INPS.
Ufficio Stampa SMI