Comunicato Stampa
Solidarietà al medico di famiglia di Volla aggredito
“Occorrono misure aggiuntive di tutela per i medici e per i sanitari”
Dichiarazione di Luigi De Lucia
Segretario Regionale Campania del Sindacato Medici Italiani (SMI)
Napoli 28 mag. “Un medico di medicina generale di Volla, del distretto 50, Giuseppe Iaquinta, è stato aggredito da due pazienti nel proprio ambulatorio mentre lavorava, mettendo la sua opera al servizio dei cittadini. La causa dell’aggressione è scaturita dalla pretesa da parte dei pazienti, marito e moglie, di pretendere un’esenzione che non era prevista per quelle patologie. L’aggressione è stata prima verbale e poi fisica. Sul posto sono intervenuti i carabinieri” così Luigi De Lucia, Segretario Regionale Campania del Sindacato Medici Italiani solidarizza con il medico aggredito nella città in provincia di Napoli, denunciando l’accaduto.
“Non possiamo stare più in silenzio sul ripetersi di episodi di violenza contro i medici di famiglia, che nella pandemia sono stati esposti a grandi rischi, pagando in molti casi con la vita il loro impegno professionale sul campo”.
“Questa ennesima aggressione conferma una tendenza che da tempo descrive i medici di famiglia come nullafacenti, che non hanno voglia di lavorare, arrivando finanche a dipingerli come coloro che non risponderebbero alle telefonate dei loro pazienti; niente di tutto vero! La campagna di denigrazione contro i medici, invece, contribuisce ad alimentare reazioni rabbiose dei pazienti come quelle avvenute a Volla”.
“Bisogna, per queste ragioni, ricostruire su basi nuove il rapporto fiduciario tra medico e paziente, che deve essere basato sul rispetto e sulla solidarietà; allo stesso tempo, però, abbiamo il dovere di denunciare pubblicamente queste aggressioni per tutelare e difendere tutti i medici”.
“Occorre, conclude De Lucia, un impegno delle istituzioni di prossimità (Regione e Comuni) per permettere che la professione medica venga esercitata, così com’è avvenuto negli ultimi 50 anni, con amore e con passione verso i pazienti. Ci sembra, ormai, chiaro che non bastono solo le leggi a tutelare dalle violenze i medici e gli esercenti delle professioni sanitarie, ma occorrono misure aggiuntive di tutela e di protezione per tutti i medici e per tutti i sanitari”.
Ufficio Stampa