Comunicato Stampa – borgese_118

Comunicato Stampa
“Ai medici del 118 deve essere garantito il diritto alla formazione senza nessuna penalizzazione!”

Dichiarazione di Maurizio Borgese, Responsabile Nazionale Settore Emergenza 118
del Sindacato Medici Italiani

Roma, 28 giugno  – “A seguito dell’approvazione del Decreto Calabria tutti i medici di emergenza sanitaria territoriale 118, di continuità assistenziale e di medicina penitenziaria risultati idonei ad accedere in extra borsa al corso di formazione in medicina generale senza retribuzione economica, saranno costretti a dare le dimissioni dal servizio in cui attualmente lavorano” così in una dichiarazione Maurizio Borgese, Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI) Settore Emergenza 118.
“È una situazione a dir poco paradossale! Si tratta di medici con esperienza decennale, che non possono accedere al corso a causa della norma presente nell’articolo 11 del DM 7 marzo 2006, che sancisce l’incompatibilità tra il corso di formazione specifica e qualsiasi attività convenzionale. Numerosi colleghi, pertanto, pur non percependo alcuna retribuzione dalla borsa di studio, dovranno rassegnare le dimissioni entro la data dell’inizio del corso di Mmg, che si presume sia, da indiscrezioni, il 28 Luglio prossimo. Questo comporterebbe il tracollo di numerosi servizi essenziali per il cittadino, che di colpo sarebbero privati del lavoro di decine di medici”.
“L’anno scorso, dopo un assiduo impegno dello SMI, si è riuscito in extremis a far approvare dal Ministero una nota che dava la possibilità ai colleghi del corso di MMG 2019-2022, di partecipare al corso. Tale nota, però riguardava solo quel triennio di corso”.
“Stiamo lavorando incessantemente per far sì che tale nota venga estesa al corso di quest’anno e a quelli futuri. La formazione/lavoro, in questi anni di carenza di personale medico, a nostro parere pensiamo che sia la strada più giusta da percorrere”.
“Ci teniamo a ribadire, che senza un tempestivo intervento del Ministero, molte Regioni si troveranno indiscutibilmente in difficoltà, a causa di licenziamenti di medici che graverebbero su già presenti carenze di personale”.
“Pochi giorni fa siamo dovuti intervenire presso la Regione Molise. Abbiamo richiesto di sospendere ogni istanza volta ad acquisire (prima dell’inizio del corso di medicina generale) dichiarazioni di medici SET 118 riguardanti la rinuncia agli incarichi convenzionali di cui i medesimi siano già titolari.
Va ricordato che tale questione è stata già portata in commissione salute della Conferenza Stato Regioni e rispetto alla quale, si ricorda, il Ministero della Salute con il DM 28/9/2020, aveva già consentito ai medici che si iscrivevano al corso di FSMG triennio 2019/2022 di mantenere gli incarichi convenzionali”.
“Il servizio di emergenza sanitaria territoriale 118 in questo anno ha dato il massimo anche se in deficit di personale, cosa appurata in tutte le regioni; in tante infatti, oltre alla Regione Piemonte dove lavoro, in questi mesi hanno dovuto per forza di cose demedicalizzare le ambulanze”.
“Lo SMI si batterà sempre per il diritto allo studio e al lavoro dei colleghi medici e, ovviamente, per la tutela dei diritti di salute del cittadino”.

Ufficio Stampa