Comunicato Stampa
Relazione annuale 2020 INAIL
“Occorrono nuove tutele per medici di medicina generale
e medici liberi professionisti che sono ancora esclusi!”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (Smi)
Roma 19 lug. – “Dato il drammatico numero di medici deceduti a causa della pandemia, il Governo deve intervenire per il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro a seguito di contagio da CovSars2” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani commenta le dichiarazioni di Franco Bettoni presidente dell’INAIL in merito al permanere dell’esclusione al risarcimento INAIL per le famiglie dei medici di medicina generale e liberi professionisti deceduti durante la pandemia, secondo quanto affermato in occasione della presentazione della Relazione Annuale 2020 dell’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.
“Non è servito il sacrificio di più di 350 medici, di cui più della metà medici di famiglia, per far estendere le tutele sul lavoro a tutta la categoria. Adesso il Governo prenda atto di questa tragica realtà e metta urgentemente in campo uno strumento normativo adeguato che riconosca ai medici di medicina generale e a quelli convenzionati le tutele già previste per tutti gli altri lavoratori, anche coinvolgendo gli istituti assicurativi privati che al pari di INAIL non prevedono tale tipo di copertura. I medici convenzionati devono poter usufruire della copertura assicurativa e dei conseguenti riconoscimenti economici”.
“Auspichiamo un intervento incisivo del Ministro della Salute nei confronti del Governo e del Parlamento affinché intervengano nel merito. Questa è l’esplicita richiesta fatta dal Sindacato dei Medici Italiani all’ultimo incontro al Ministero del 9 luglio u.s.”.
“Non si può chiedere alla categoria dei medici di medicina generale solo sacrifici e sforzi sovrumani: vaccinazioni, green pass, aggiornamenti del sistema Tessera Sanitaria, dodici ore di reperibilità al giorno 7 giorni di 7, la cura dei pazienti cronici e di quelli covid di cui, ricordiamo, che il 96,4% è stato curato a casa dai medici di medicina generale.
“Dopo gli insulti e le accuse di diserzione, negare ai familiari delle nostre vittime un indennizzo anche simbolico è un colpo al cuore! Sono stati spesi miliardi di euro per questa pandemia, sono stati adottati provvedimenti legislativi di urgenza atti a fronteggiarla a dimostrazione che quando la politica vuole, può. Nel caso del riconoscimento degli infortuni dei medici sembrerebbe che la categoria non valga nemmeno un grazie da parte delle istituzioni. Segno che la medicina territoriale sta per essere smantellata? Si abbia allora il coraggio di dirlo ai cittadini” conclude Onotri.
Ufficio Stampa