Comunicato Stampa – smi_lombardia

Comunicato Stampa
Medici – Congresso SMI Lombardia
“La sanità lombarda ha bisogno dei medici e del sistema pubblico
per assicurare il diritto alla salute a tutti i cittadini”

Dichiarazione di Enzo Scafuro, Segretario Regionale Sindacato Medici Italiani (SMI) Lombardia

Milano 23 mag.- Si è svolto presso il Cinema Teatro San Protaso, in Via Osoppo a Milano il Congresso regionale della Lombardia del Sindacato Medici Italiani che ha riconfermato Enzo Scafuro alla carica di segretario regionale.
“Che cosa ci proponiamo noi? Riordinare il servizio sanitario? Quali sono gli ostacoli da superare? Tra i primi: la proverbiale nostra disunione, la concorrenza sleale che alcuni nostri colleghi si fanno tra di loro, l’ingratitudine, pur essa proverbiale della società verso il medico, l’apatia del governo, ed una cattiva legislazione in fatto di cose sanitarie; diceva Gaetano Strambio sulla “Gazzetta Medica” del 1860” così Enzo Scafuro esordisce nella relazione introduttiva del congresso lombardo dello SMI.
“Sembra che il tempo si sia fermato al 1860! È indubbio che i medici stiano assumendo un atteggiamento distaccato dall’azione sindacale sentendosi traditi nelle proprie aspettative non solo economiche ma anche in termini di qualità della vita. Il sindacalismo medico italiano viene attualmente marginalizzato dalle scelte di una politica sanitaria che in nome della crisi economica ascolta i sindacati non più preventivamente, ma a consuntivo! Leggi calate con disinvoltura dall’alto stanno eliminando qualsiasi spazio alla contrattazione!”.
“Il caso emblematico è stato rappresentato dalla cosiddetta riforma sanitaria lombarda. Contro questa riforma abbiamo presentato ricorso al TAR (per due volte) davanti al Consiglio di Stato e persino ricorso amministrativo al Presidente della Repubblica. C’è da dire che anche il Ministero della Salute ha preso posizione a favore della riforma della Regione Lombardia. Allora nessuna formazione politica, anche di opposizione, si schierò apertamente con lo SMI. Oggi, invece, si susseguono innumerevoli convegni nei quali si esprimono giudizi negativi sulla riforma del SSR della Lombardia”.
“Venendo, invece, alle più recenti riforme previste dal PNRR, abbiamo avuto modo di rappresentare, nel corso di audizioni, presso la Regione Lombardia le nostre proposte per le Case di Comunità, che non possono, né devono sostituire la capillarità del servizio svolto dai singoli ambulatori dei medici di assistenza primaria. Le Case di Comunità possono essere un completamento ed un ausilio alla attività della medicina di famiglia se vengono gestite da medici di medicina generale. Risulta, per questo, grave e cruciale l’assenza di un consistente investimento sul personale sia in termini numerici che di professionalità necessarie”.
“In Lombardia tra il 2018 e il 2025 è previsto un deficit di circa 1921 medici della dirigenza ospedaliera: 510 unità di pediatria, 315 unità di anestesia e rianimazione, chirurgia generale con 159, la psichiatria con 165, la medicina dell’emergenza urgenza con 177, igiene e medicina preventiva con 127, e la medicina interna con 377 medici. Nella nostra regione 1500 medici di medicina generale su 7000 andranno in pensione nei prossimi 5 anni con decine di milioni di cittadini a rischio di assistenza primaria. Questa è la grave situazione in cui cadrà la sanità lombarda!”.
“Se non si mette mano con urgenza a un rafforzamento degli organici e non s’inverte l’attuale declino delle risorse professionali, sia livello tanto ospedaliero che territoriale, nessuna manutenzione o revisione della L.R. 23/2015 (Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e l Titolo II della legge regionale del 30 dicembre 2009 n. 33 -Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) avrà esiti importanti e concreti”.
“La Regione Lombardia deve porre fine alla privatizzazione della sanità e all’esternalizzazioni dei servizi, per predisporre, invece, risposte coerenti a salvaguardia dei criteri di universalità, di uguaglianza, di equità per l’assistenza medica e sanitaria a tutti i cittadini che risiedono nella regione” conclude Scafuro.

In allegato una foto e QUI il link per leggere o scaricare la relazione del congresso.

Ufficio Stampa