Comunicato Stampa
Cosa ne pensano i medici dell’istituzione di una scuola di specializzazione in medicina generale? Un’indagine per tutti i medici
Dichiarazione di Nunzia Pia Placentino, Presidente ASSIMEFAC
Roma, 20 sett. – “L’ASSIMEFAC, società medico scientifica interdisciplinare accreditata presso il Ministero della Salute, ritiene irrinunciabile e non più procrastinabile l’istituzione, anche in Italia, di una scuola di specializzazione universitaria in medicina di famiglia, poiché il nostro paese rappresenta un’eccezione nel panorama internazionale” così in una dichiarazione Nunzia Pia Placentino Presidente di ASSIMEFAC (Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e Comunità) nel presentare l’indagine rivolta a tutti i medici e promossa dalla propria associazione.
“Nella stragrande maggioranza dei paesi europei ed extra europei, la medicina di famiglia ha dignità accademica con veri e propri dipartimenti responsabili dell’insegnamento sin dagli anni del corso di laurea in medicina, per proseguire, poi, con una specializzazione universitaria”.
“In Italia, l’insegnamento della medicina di famiglia è praticato solo in pochissimi atenei; ciò comporta che i giovani medici giungono alla scelta della specializzazione, da conseguire nel post laurea, senza alcuna cognizione di quello che rappresenta la professione del medico di medicina di famiglia/generale.
L’attuale formazione post laurea, demandata a corsi provinciali, comporta il fatto che i giovani medici non si dotino di un unico core curriculum, che potrebbe rappresentare l’elemento di valutazione della preparazione professionale; quest’ultima questione dovrebbe risultare omogena in tutto il territorio nazionale ma attualmente non si riscontra in tutte le aree del Paese”.
“L’ASSIMEFAC reputa improcrastinabile colmare tali criticità ed il questionario proposto a tutti i medici ha il duplice scopo di conoscere le opinioni dei professionisti della medicina e per avere validi dati d’indagine, utili per intraprendere tutte le iniziative verso le sedi istituzionali”.
Cliccando QUI si apre il link dell’indagine.
Ufficio Stampa