Comunicato Stampa
Lettera aperta all’INPS e ai medici siciliani di medicina generale “Basta con carichi burocratici impropri!”
Dichiarazione di Tiziana Alescio, Segretario Regionale Sindacato Medici Italiani (SMI) Regione Sicilia
Palermo 21 ott. “Facendo seguito ad una circolare INPS, che prevede anche per i medici di medicina generale la possibilità di trasmettere la documentazione (scansionandola), da allegare al certificato di invalidità, trasmesso telematicamente, ci preme sottolineare che i medici di famiglia non sono tenuti ad ottemperare tale procedura perché non è un atto medico. Per di più tale partica non è prevista nel nostro Accordo Collettivo Nazionale e non è privo di possibili implicazioni medico-legali, nel caso che il paziente ravvisi la possibilità di averne subito un danno, escludendo qualche documento” così Tiziana Alescio Segretario Regionale dello SMI della Regione Sicilia commenta, in una lettera aperta, il fatto che l’INPS, attraverso una circolare, in merito alle procedure per l’invalidità chieda ai medici di famiglia di accogliere l’eventuale richiesta dei cittadini d’inoltrare i referti scansionandoli.
“Tale carico burocratico è improponibile ad un medico, essendo un compito meramente amministrativo: già il paziente può farlo autonomamente online, oppure presentandolo in formato cartaceo, all’atto della visita. La concessione potrebbe ritenersi percorribile per i patronati, che hanno compiti amministrativi, ma non certamente per i medici di medicina generale, che devono assolutamente scrollarsi di dosso tutte le incombenze non proprie, dedicandosi alla prevenzione, diagnosi e cura dei propri pazienti”.
“Si evince, inoltre, dalla circolare che si tratta di una possibilità e non un obbligo, per questo invitiamo tutti i medici ad attenersi a quanto previsto dall’ACN. Per parte nostra faremo presente all’INPS che qualsiasi circolare adottata unilateralmente non sarà recepita dai medici, né a livello nazionale, né a livello locale”.
“È ora di smetterla di dare ai medici di medicina generale compiti che altri, in sanità, non riescono a risolvere con personale pagato allo scopo. I medici di medicina generale devono d’ora in poi essere sgravati di tutta la burocrazia che ha compromesso gravemente anche l’attrattività della professione”.
Ufficio Stampa