Comunicato Stampa – intersindacale_puglia_171122

Comunicato Stampa
Invito all’unità dei sindacati medici
La categoria è sotto attacco dall’inerzia della parte pubblica

Nota dell’Intersindacale medici Puglia
(FP CGIL medici – SIMeT -SMl – SNAMI – UGS medici)

Bari, 16 nov. “Ormai risulta evidente, nonostante i roboanti proclami, che non c’è interesse ad affrontare e cercare di risolvere i problemi della medicina territoriale che riguardano i medici di famiglia, la continuità assistenziale, i servizi del dipartimento di Emergenza-Urgenza 118, la medicina dei servizi e della specialistica ambulatoriale. In verità neanche la medicina ospedaliera gode di grande salute vista la fuga dei medici dagli ospedali e le incresciose condizioni di lavoro dei Pronto Soccorso. La pandemia non ha insegnato niente!” così una nota dell’Intersindacale Medici Puglia.
“I problemi sono ancora tutti lì: liste d’attesa, burocrazia esasperante, mancata contrattualizzazione a tempo indeterminato dei medici. In più, con l’entrata in campo delle agenzie interinali, si chiamano al lavoro medici cosiddetti gettonisti con un incredibile esborso di danaro che finora non era possibile reperire per migliorare i contratti dei medici che lavorano per il SSN. Le conseguenze ricadono su tutta la categoria dei medici vessati da carichi di lavoro insostenibili e sui cittadini malati ai quali non si assicura la continuità delle cure di cui hanno bisogno”.
“L’Intersindacale Medici Puglia ritiene che sia il momento che tutti i sindacati, quelli della dipendenza e quelli della convenzionata, si ritrovino intorno ad un tavolo per cercare le soluzioni più opportune per uscire da questa condizione di degrado in cui si dibatte la categoria medica”.
“Rivolgiamo un invito a tutti i segretari regionali dei sindacati firmatari, titolari dei temi del lavoro e dei contratti, ad incontrarci al più presto per avviare un confronto che dibatta, oltre le pur legittime istanze dei singoli settori, le problematiche dell’intera categoria medica in un momento di forte disagio e di deriva privatistica della sanità. Questo nell’ottica di una seria programmazione a medio e lungo termine che integri medicina ospedaliera e territoriale con investimenti di risorse a sostegno del Servizio Sanitario Pubblico”.

Ufficio Stampa