Comunicato Stampa
Oggi a Bari il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato incontra il Sindacato Medici Italiani
Dichiarazione di Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale SMI
Bari, 4 genn. “Abbiamo accolto favorevolmente la disponibilità e la sensibilità del On. Marcello Gemmato ad incontrarci” così Ludovico Abbaticchio, Presidente del Sindacato Medici Italiani, rende noto l’incontro che si terrà oggi alle 16.00 a Bari presso la segretaria del Sottosegretario alla Salute.
“Nell’ incontro, anticipa Abbaticchio, metteremo all’ attenzione del Sottosegretario Gemmato le priorità su cui oggi i medici intendano richiamare la politica e il governo ad un confronto, a partire dall’autonomia differenziata che ci preoccupa perché porterebbe un vulnus all’assistenza dei ceti più deboli. Per questo esprimiamo la nostra contrarietà al progetto, appena giunto in Consiglio dei Ministri”.
“L’attuazione delle norme del PNNR per la sanità devono contemplare scelte che devono mirare ad una maggiore integrazione tra medicina del territorio e servizi socio sanitari integrati. Porremo l’accento, inoltre, sulle questioni del servizio del 118 e dei dipartimenti di emergenza /urgenza che sono in sofferenza per mancanza di personale, unitamente al tema di una maggiore sicurezza per il personale medico e sanitario”.
“Al Sottosegretario Gemmato illustreremo tutte le difficolta dei medici di medicina generale e di quelli ospedalieri rispetto ad un carico burocratico asfissiante che sottrae tempo per l’assistenza e la cura dei pazienti; chiederemo per questo l’abolizione delle note AIFA, così come siamo convinti che un’auto certificazione dei primi tre giorni di malattia da parte dei cittadini potrebbe abbattere di molto il carico burocratico dei medici di famiglia”.
“Abbiamo bisogno di superare tutte le criticità del SSN che la pandemia ha messo in luce a partire da quella delle insopportabili liste di attesa che nei fatti inibiscono l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza ai ceti più disagiati della nostra società”.
“Porremmo la questione della valorizzazione del lavoro dei medici. Non è accettabile, infatti, che sia per i medici di medicina generale che per quelli ospedalieri le risorse previste per il rinnovo dei contratti nazionali non coprono nemmeno la spinta inflattiva che nostra economia sta vivendo, a fronte del fatto che gli stipendi dei medici italiani risultano essere più bassi a livello europeo”.
“Abbiamo bisogno di scelte che incentivano i giovani ad intraprendere la professione medica e in particolare in medicina generale. Per questo proponiamo che la formazione dei medici generale sia realizzata da una scuola nazionale di specializzazione universitaria e non più erogata dagli ordini dei medici”.
“Siamo del parere che occorrerebbe una nuova impostazione dell’assistenza domiciliare che deve vedere il medico protagonista, evitando anche qui carici burocrati e con la necessita, previo accordo con le rappresentanze dei medici, della dotazione di strumenti digitali di telemedicina efficaci a supporto della presa in carico dei pazienti. Infine, siamo convinti che bisogna ripristinare la medicina scolastica come strumento efficace di prevenzione sanitaria e in forte sinergia con la medicina territoriale, per tutelare meglio e di più la salute dei cittadini”.
Ufficio Stampa