Comunicato Stampa
Sciopero della dirigenza medica – il Sindacato Medici Italiani è in piazza a fianco a FVM e agli altri sindacati che hanno indetto lo sciopero, per la tutela del diritto alla cura degli Italiani.
di Andrea Figà-Talamanca Responsabile nazionale Area Dirigenza del Sindacato Medici Italiani (SMI)
Roma, 18 dic.- Oggi incrociano le braccia e scendono di nuovo in piazza i medici dirigenti; una categoria sfibrata, demotivata, sfiduciata, sempre al fronte ma senza rinforzi, senza ricambi, senza risorse, senza futuro. A loro viene chiesto di sacrificarsi per una Italia che non li difende più e li lascia morire. Questo è ancor più drammaticamente scioccante in una nazione in cui sappiamo fare bene “azienda”, sappiamo come aver cura del personale perché possa rendere di più. Una modalità contraddittoria, schizoide, incongrua: mentre da una parte la nazione li osanna come eroi, dall’altra li manda tutti al massacro, allo sfascio, alla rottamazione. Unico obiettivo: il risparmio, anche se in regime di disumano sfruttamento e nel disinteresse generale della popolazione.
In questo contesto è inevitabile che chi può scappa per istinto di sopravvivenza, perché non ce la fa più, perché è ormai difficile credere ancora nel valore del sacrificio per la comunità in assenza del minimo rispetto, della minima protezione, della minima considerazione.
Non chiediamo ricchezza: chiediamo un adeguato ristoro economico delle nostre fatiche, un riconoscimento tangibile del valore usurante del nostro lavoro, tanto più nel contesto di un sovraccarico di compiti e di responsabilità che inducono pesantemente all’errore. Chiediamo una stabilizzazione delle risorse umane precarie con cui abbiamo imparato a collaborare in equipe ed il rimpiazzo di quelle venute meno. Soprattutto pretendiamo l’assoluto rispetto di quanto maturato per il lavoro già fatto in passato. Il Servizio Sanitario Nazionale negli ultimi 15 anni e più è stato trattato come una banca da assaltare, da rapinare per rastrellare risorse preziose; e i suoi dipendenti, con lo scippo sulle pensioni, vengono ora ricattati per tenerli inchiodati al lavoro più a lungo. Un comportamento miope, di corto respiro, che accelera drammaticamente l’agonia di tutto il sistema. Non è più rinviabile una profonda riflessione ed una rapida inversione di tendenza a tutti i livelli: nazionale, regionale, aziendale; e la chiediamo con forza e determinazione!
Ai medici convenzionati, altrettanto sfruttati e schiavizzati in assenza delle minime tutele assistenziali, schiacciati dall’aumento dei compiti assegnati loro con decisioni spesso imposte unilateralmente dalla parte datoriale e soprattutto da una burocrazia troppo spesso irragionevole e controproducente, anche se non coinvolti direttamente da questa giornata di sciopero, chiediamo come SMI di unire la loro voce in difesa di un bene prezioso comune e di manifestare la loro vicinanza, chi può anche con la propria presenza. Invitiamo tutti a scendere in piazza questa mattina a Roma dalle ore 11 alle ore 13 in piazza Castellani, davanti al Ministero della Salute (Lungotevere Ripa), così come negli altri capoluoghi di regione italiani.
Ai cittadini, quelli che da noi aspettano attenzione e cure, chiediamo soprattutto considerazione e rispetto, umano e professionale.
Ufficio Stampa