Comunicato Stampa
Accordo Integrativo Regionale di medicina generale: “Occorre fare di più per i medici di famiglia, per migliorare le condizioni di lavoro della categoria!”
Dichiarazione di Luciano Congiu, Segretario Regionale Sardegna Sindacato Medici Italiani (SMI)
Cagliari, 5 genn.- “Siamo arrivati a questa prima bozza, siglata il 29 dicembre scorso, di Accordo Integrativo Regionale (AIR) per la medicina generale grazie anche allo sciopero proclamato dal nostro sindacato SMI nelle due giornate di ottobre scorso. La mobilitazione è servita ù a far partire una prima discussione intersindacale di merito sulle condizioni dei medici, ormai divenute insopportabili “ così Luciano Congiu, Segretario Regionale, Sindacato Medici Italiani (SMI) Sardegna.
“Adesso si tratta di continuare un’azione per migliorare le intere condizioni del Servizio Sanitario Regionale, perché, sia chiaro ai cittadini, che i medici di medicina generale possono continuare ad essere il primo presidio sanitario sul territorio solo se tutti le componenti del sistema sanitario funzionano o non vengano smantellate”.
“Per queste ragioni abbiamo dato molto importanza alla Continuità Assistenziale e alla preservazione delle loro funzioni sul territorio. Non staremo al gioco della Parte Pubblica che vorrebbe smantellare il servizio portando a soli 42 presidi di Guardia Medica aperti tutta la notte (seppure anche di giorno) contro le 191 che oggi operano a livello regionale, servendo tutti i cittadini sardi. Questo aspetto dell’AIR è da migliorare sicuramente, perché non si riuscirebbe a coprire ambiti territoriali molto estesi con i presidi di Guardia Medica ridotti di un quarto! Questo comporterebbe di fatto negare il diritto di cura ai cittadini, creando, allo stesso tempo, un intasamento improprio dei Pronto Soccorso e del 118, già entrambi in grande sofferenza“.
“La nostra proposta, concordata con le altre sigle sindacali rappresentative e che presenteremo giovedì prossimo all’Assessore è una mediazione che va esattamente nella direzione giusta, perché cerca di dare risposte alla popolazione e un po’ di ossigeno a quel sistema di emergenza urgenza oggi in crisi, andando ad aprire delle Guardie Mediche Speciali h24 (come proposto dalla Parte Pubblica) ma presso i Pronto Soccorso, con il supporto inedito del personale infermieristico, con condizioni lavorative compenso adeguate alle incombenze, e soprattutto senza chiudere nessun punto Guardia attuale a mezzanotte. Abbiamo bisogno di un cambiamento di passo nelle politiche regionali e nazionali”. “Vigileremo, infine, su tutti quelli aspetti riguardanti la deburocratizzazione e semplificazione del lavoro dei medici, chiedendo che il Tavolo Permanente dedicato si riunisca con cadenze certe”.
“Ci riserveremo in vista della prossima riunione regionale dell’11 gennaio prossimo di formulare proposte integrative per l’AIR. La sanità e il diritto alla salute stanno subendo un attacco mai visto fino adesso. È nostro compito dare una risposta adeguata alla gravità della fase difendendo i diritti dei medici e le tutele dei pazienti”.
Ufficio Stampa